Complesso Sant’Anna, Galleria Nazionale dell’Umbria e Orto Medievale
L’esperienza e l’eredità di Corpi Uscenti, che ha accompagnato le estati perugine dal 2012 al 2021, passa ora nelle mani di UMBRIA DANZA FESTIVAL grazie al riconoscimento a Dance Gallery come organismo professionale dello spettacolo dal vivo da parte del Mic, Ministero della Cultura, per il triennio 2022/2024.
Dopo mesi di preparazione e pianificazione, siamo felici di inaugurare la “prima” edizione del Festival con 10 giorni intensi di spettacoli, formazione e progetti legati al territorio in luoghi non teatrali di grande bellezza come il Complesso S. Anna, la Galleria Nazionale dell’Umbria e l’Orto Medievale di Perugia.
Human Community è il nostro claim perché vogliamo ripartire dalle persone; le persone formano le comunità ed il festival vuole essere una comunità che muove, connette e ispira il cambiamento, che sostiene il potenziale del corpo in movimento per aprire nuove prospettive sul nostro mondo in evoluzione.
Lavorando a livello locale, nazionale, internazionale, Umbria Danza Festival agisce come uno scambio vitale tra gli artisti della danza contemporanea e il pubblico, creando e condividendo esperienze di danza straordinarie, generando opportunità per gli artisti più giovani e approfondendo l’impegno con la danza e la comunità regionale.
“…nonostante le difficoltà oggettive degli ultimi anni non mi sono mai fermata, dandomi traguardi sempre nuovi ed avvincenti, mettendo a frutto l’esperienza e la rete costruita con la residenza di danza HOME, il lavoro progettuale con le comunità colpite dal sisma, il nuovo percorso professionalizzante di C.R.E.A.
Questo risultato, che aspettavo da tanto, è arrivato, ed è per me e tutto il team di Dance Gallery energia pura per cominciare una nuova avventura!…”
— Valentina Romito / Direttrice artistica
Galleria Nazionale dell’Umbria
10 Euro spettacolo + biglietto di ingresso al Museo con visita guidata inclusa alle ore 16 (max 25 partecipanti)
*il biglietto di ingresso alla Galleria nazionale dell’Umbria è valido anche il giorno 30 luglio
Ingresso serale: 15 Euro
Ingresso singolo spettacolo pomeridiano: 5 Euro
Abbonamento 6 spettacoli (due serali + quattro pomeridiani): 40 euro
Open Card Festival: 80 euro (T-shirt e Shopper in omaggio)
Spettacoli Umbria Culture for Family
Ingresso ridotto: 3 euro
Prenotazione obbligatoria “Progetto speciale Call Me”:
al 349 860 9600 (anche tramite whatsapp)
Biglietti in prevendita (costo biglietto + d.p.) su Liveticket
Il botteghino è aperto dal 25 luglio,
tutti i giorni, dalle 10:30 alle 12:30 presso la sede di Dance Gallery in viale Roma 15 e un’ora e mezza prima degli spettacoli nei vari luoghi
Per info: info@dancegallery.it
Tel. 338 2345901
SPETTACOLI
PROGETTO SPECIALE
> vedi programma
LABORATORI
> vedi programma
MASTERCLASS
> vedi programma
INCONTRI
> vedi programma
Al termine “coreografia”, Carolyn Carlson preferisce quello di “poesia visiva” per designare il suo lavoro. Il suo universo poetico è espresso oggi da diversi mezzi: la danza, la scrittura e la calligrafia. Le sue poesie e i suoi disegni hanno dato vita a diverse edizioni Le Soi et le rien (Actes Sud 2002), Solo poèmes et encres (Alternatives 2003), Inanna (2007), Brins d’herbe (Actes Sud 2011), Dialogue with Rothko (Invenit 2011), Traces d’encre (Actes Sud 2013) e più recentemente Au bord de l’Infini (Le Passeur 2019).
Carolyn Carlson sviluppa da molti anni una forma particolare, al crocevia di queste esperienze, i Poetry Event. Improvvisazione, danza, lettura poetica e musica si intrecciano per dare vita a istantanee portate dalla fantasia della “Blue Lady”. Progettato e vissuto a seconda del luogo della performance e degli artisti che vi partecipano, ogni Poetry Event è un evento unico, un momento privilegiato abitato da un’espressione poetica di infinita libertà.
INTERPRETI
Carolyn Carlson, Sara Orselli
MUSICA
Aleksi Aubry-Carlson e René Aubry
PRODUZIONE
Carolyn Carlson Company
La californiana Carolyn Carlson si definisce prima di tutto una nomade. Arriva in Francia nel 1971, beneficiaria delle idee di Alwin Nikolaïs sul movimento, la composizione e l’insegnamento. Per quattro decenni, Carlson ha avuto un’influenza e un successo significativi in molti paesi europei. Ha creato più di 100 pezzi, molti dei quali sono pietre miliari nella storia della danza. Nel 2006, il suo lavoro è stato premiato dalla Biennale di Venezia con il primo Leone d’Oro assegnato a un coreografo. Fondatrice dell’Atelier de Paris-Carolyn Carlson alla Cartoucherie nel 1999, è stata Direttrice del Centre Chorégraphique National Roubaix Nord-Pas de Calais dal 2005 al 2014 e artista associata al Théâtre National de Chaillot con la Carolyn Carlson Company dal 2014 al 2016. Nel 2019 diventa cittadina francese e l’anno successivo viene eletta all’Accademia di Francia, nella sezione coreografia.
La sinopia dell’essere umano può essere ricondotta alla figura di Adamo ed Eva, uomo e donna, primi strati di un intero genere. Il punto di partenza su cui ci siamo focalizzati riguarda tutto ciò che è riconducibile al concetto di principio, tutto quello che è vita ancor prima della vita stessa. Partendo da questo concetto, di strato/stratificazione, di “prima volta”, una delle prime immagini che hanno colpito il nostro interesse è stata la rappresentazione della “Cacciata dal Paradiso” di Masaccio.
Il nostro intento è quello di rielaborare coreograficamente, attraverso la nostra fisicità, la cacciata dei due corpi dal Paradiso e il fatto che si ritrovano catapultati in una nuova terra, in uno spazio ostile e profano. A partire da una forza di gravità che costringe i due essere umani ad allacciarsi l’uno sull’altra, arrivano infine a dei virtuosismi verticali che non possono però che precipitare verso il pavimento. Il tutto avviene attraverso una struttura semplice e diretta che possa mettere in luce la sensazione che i due corpi stanno vivendo in quell’istante, lasciando spazio ad un silenzio che si mantiene dinamico, dove iniziano a sentirsi strato partecipe della terra, nonché uno strato dell’altro, per la prima volta.
Di e con: Marco Pergallini, Maria Stella Pitarresi
Coreografia ed Interpretazione: Marco Pergallini, Maria Stella Pitarresi
Produzione: Twain Centro di Produzione Danza
Con il contributo di MIC – Ministero della Cultura, Regione Lazio, Fondazione Carivit
Con il sostegno di Home Centro Creazione Coreografica
Il duo, composto da Marco Pergallini e Maria Stella Pitarresi, nasce dopo aver condiviso un’esperienza lavorativa presso lo stesso centro di produzione danza dall’esigenza di creare e proporre qualcosa di autentico, dal momento che si sono resi conto che tra di loro c’era un interesse comune nel condividere un linguaggio fisico e artistico simile. Attraverso lo scambio costante di interessi, la curiosità reciproca verso l’altro e la volontà comune di provare a discostarsi da ciò che ritengono esteticamente superfluo, i due profili si affidano alla loro fisicità sincera e di impatto.
(R)ESISTENTIA nasce dalla ricerca delle proprie radici storiche e culturali delle due artiste emigrate all’estero. Nel lavoro, l’atto di resistere, nella sua forma fisica e meccanica, ma anche storica e politica, viene utilizzato come paradigma dell’esistenza contemporanea di due giovani donne, amiche, sorelle che vivono lontane da casa. Il duo si sviluppa declinando il concetto di resistenza in una serie di tableaux in cui la relazione si sviluppa fra metafore e diverse interazioni tra le due performers.
Di e con: Virginia Poli e Sara Maurizi
Consulenza drammaturgica: Valentina Romito, Leo Graham
Produzione: Umbria Danza Festival
Produzione musicale e mixaggio: Dudj Doubleday, artisti vari
VI.SA. Dance Project è un collettivo fondato nel 2020 da Virginia Poli e Sara Maurizi, danzatrici italiane residenti a Londra. In piena pandemia e nel momento in cui Brexit prendeva atto, il progetto è nato come modo per riconnetterci ed esprimere la nostra identità europea ed italiana attraverso la nostra pratica artistica. Creare arte è per noi un atto di resistenza, attraverso il quale possiamo esistere come artiste, donne, straniere. Per questo crediamo nella danza come forma d’arte democratica ed accessibile, che sia strumento di inclusione e partecipazione da parte della comunità.
VI.SA. Dance Project è supportata in Inghilterra e in Italia dai seguenti partners: Arts Council England, Trinity Laban, Centre 151, London Performance Studios, Tripspace, Gai Giovani Artisti Italiani, Dance Gallery – Home Centro Coreografico.
Prendendo ispirazione da Untitled (Blue, Yellow, Green on Red) di Mark Rothko, dalla biografia e dalla personalità del pittore, vengono utilizzati il codice cromatico e coreografico per entrare nel mondo delle idee, delle emozioni e dell’umanità coinvolgendo lo spettatore in un’esperienza visuale di astrazione della realtà. Con tono leggero e velati da un’atmosfera infantile e giocosa, temi tragici quali il suicidio, l’indifferenza e la superficialità delle relazioni si dissolvono lasciando spazio all’accettazione, alla speranza, alla fiducia. Lo spazio è un campo da gioco in cui le danzatrici esplorano l’equilibrio, la vicinanza, il ritmo comune e indagano il carattere individualista dell’uomo, il bisogno di scambio, la complicità, l’incomunicabilità.
Ideazione e coreografia: Lucrezia C. Gabrieli
Danzatrici: Sofia Magnani/Beatrice D’Amelio, Lucrezia C. Gabrieli
Musiche: Giacomo Calli (42STEMS) e Giacomo Ceschi su Serenade in D, K.250 Haffner di Wolfgang Amadeus Mozart
Produzione: Anghiari Dance Hub, Versiliadanza
Co-produzione CID – Centro Internazionale della Danza con il sostegno di Associazione Sosta Palmizi
Con la collaborazione di Teatro Comunale di Vicenza, RicercArti, Auditorium Ballet
Progetto selezionato per la Vetrina della giovane danza d’autore 2020 Azione del Network Anticorpi XL
Lucrezia C. Gabrieli si forma presso Opus Ballet, I.D.A, Biennale College, Specific Training, CIMD e con lezioni aperte in Italia e all’estero. Nel 2018 inizia l’attività performativa per eventi e festival, presenta il primo assolo a Fabbrica Europa PLATA35 e nel 2019 inizia la creazione Stretching one’s arms again. Continuando ad alimentare l’interesse per i progetti in cui si incontra l’arte figurativa e pittorica, nel 2021 realizza con Giacomo Calli #sunflowerexperience e attualmente lavora alle nuove creazioni Ninfee e 5,6,7…
A better place
A better place è la ricerca ideale di un posto che potrebbe rivelarsi sempre migliore.
Un luogo pensato per sé ma dove poter attrarre qualcuno. Come due persone si girano attorno, si annusano e spendono tempo a cercare di provocare una reazione, laddove il comportamento desiderato è ottenuto non solo rendendolo accattivante ma spesso puntando sulla perdita dell’autonomia individuale… il posto migliore è solo quello dove poter scegliere autonomamente, anche se di fatto si viene guidati, il posto dove essere lo si sceglie da soli.
Coreografia e regia: Mauro Astolfi
Interpreti: Anita Bonavida, Mateo Mirdita
Disegno Luci: Marco Policastro
Musiche: Keeley Forsyth
Una produzione Spellbound
con il contributo di MiC
Spellbound nasce nel 1994 per volontà di Mauro Astolfi cui si è aggiunta alla guida dopo due anni Valentina Marini. Forte di una cifra stilistica inconfondibile esaltata da un ensemble di danzatori di eccellenza, Spellbound si colloca oggi nella rosa delle proposte italiane maggiormente competitive sul piano internazionale, convincendo le platee dei principali Festival di Europa, Asia, Americhe.
Le attività di Spellbound infatti, oltre alla centralità autoriale del coreografo Mauro Astolfi, elencano iniziative di importanti coproduzioni internazionali e collaborazioni prestigiose come
l’ultima creazione per il venticinquennale che vanta le prestigiose firme ospiti di Marco Goecke e Marcos Morau. Le attivita’ di produzione sono sostenute dal MIC a partire dal 2000 e dal 2022 Associazione Spellbound è riconosciuta Centro di Produzione Nazionale della Danza sotto la denominazione Orbita|Spellbound.
If you were a man è uno studio per quattro uomini su una profonda riprogrammazione dell’ascolto. Se i suoni prodotti dai movimenti, dai respiri, potessero sempre essere decodificati in tempo utile alcune cose potrebbero essere evitate, potrebbero non accadere e si potrebbe imparare ad ascoltare efficacemente un corpo che non parla.
Coreografia Mauro Astolfi
Interpreti Lorenzo Capozzi, Mario Laterza, Mateo Mirdita, Alessandro Piergentili
Musiche AAVV
Costumi Anna Coluccia
Una produzione Spellbound
con il contributo del Minisero della Cultura
coproduzione Attraversamenti Multipli e Armonie d’Arte Festival
Spellbound nasce nel 1994 per volontà di Mauro Astolfi cui si è aggiunta alla guida dopo due anni Valentina Marini. Forte di una cifra stilistica inconfondibile esaltata da un ensemble di danzatori di eccellenza, Spellbound si colloca oggi nella rosa delle proposte italiane maggiormente competitive sul piano internazionale, convincendo le platee dei principali Festival di Europa, Asia, Americhe.
Le attività di Spellbound infatti, oltre alla centralità autoriale del coreografo Mauro Astolfi, elencano iniziative di importanti coproduzioni internazionali e collaborazioni prestigiose come
l’ultima creazione per il venticinquennale che vanta le prestigiose firme ospiti di Marco Goecke e Marcos Morau. Le attivita’ di produzione sono sostenute dal MIC a partire dal 2000 e dal 2022 Associazione Spellbound è riconosciuta Centro di Produzione Nazionale della Danza sotto la denominazione Orbita|Spellbound.
Con la regia di Roberto Castello, Dance Concert è un concerto di danza durante il quale si vedranno le tre performer — Giselda Ranieri, Elisabeth Schilling e Lorin Sookool — agire da sole, interagire fra loro, con le luci e con un dj set minimale.
Un’occasione unica per vedere tre eccellenti danzatrici, artiste cosmopolite ed esperte — una sudafricana, una italiana e una tedesca — costruire in tempo reale un dialogo fra loro e con il pubblico. Tre modi di intendere la bellezza fieramente orgogliosi della propria unicità. Tre modi di celebrare il tempo come vera sostanza dell’esperienza del vivere.
Un progetto di Roberto Castello
Performer/danza: Giselda Ranieri, Elisabeth Schilling, Lorin Sookool
Produzione: ALDES con il sostegno di MIC / Direzione Generale Spettacolo, REGIONE TOSCANA / Sistema Regionale dello Spettacolo
Roberto Castello, danzatore, coreografo e insegnante. Fondatore di ALDES, con cui produce spettacoli, e di SPAM! che ospita artisti e programmazioni multidisciplinari. Ideatore di “93% – materiali per una politica non verbale”, piattaforma di riflessione sul linguaggio non verbale. Premio UBU nel 1985, 2003, 2018.
Giselda Ranieri è danzatrice e coreografa specializzata in live performing arts e composizione istantanea. Ha collaborato con coreografi, registi, musicisti tra cui Cosmin Manolescu, Roberto Castello, Peter Greenaway, Giuliano Scarpinato, Sandro Mabellini, Michele Rabbia.
Elisabeth Schilling è danzatrice e coreografa. Sviluppa progetti tra movimento, design, arti visive e musica. Ha ricevuto commissioni coreografiche da Gauthier Dance, Grand Théatre de Luxembourg, Tate Gallery of Modern Art London, Philarmonie Luxembourg.
Lorin Sookool è danzatrice e coreografa formata con una pratica che comprende performance, suono, video, fotografia, installazione. È stata la prima artista sudafricana a ricevere la ‘Pina Bausch Fellowship’ tramite la quale ha scelto di collaborare con Roberto Castello.
Tre giovani donne creano una narrazione metaforica e intima della loro condizione presente e delle loro proiezioni verso il futuro nel delicato passaggio all’età adulta.
In un intimo viaggio tra alte e basse maree, turbolenze e contraddizioni, calma e tumulto, le immagini evocate dai corpi ci trasportano in un altrove: è lì che assurdità e poesia si intersecano, le domande galleggiano e i sottotesti (ci) riflettono.
Coreografa e autrice: Silvia Giordano
Danzatrici: Rossella Amadori, Cristina Roggerini, Erika Poletto
Musica: Giorgos Gargalas
Light design: Elisabetta Campanelli
Produzione La Cap | Rehub Produzione esecutiva Compagnia Degli Istanti coproduzione Ass. Culturale Rosa Shocking
Spettacolo vincitore del Premio Theodor Rawyler 2021.
Con il sostegno di Home Centro Coreografico, Sosta Palmizi, La Mama International, Parc – Performing Arts Research Centre.
Silvia Giordano è coreografa e autrice. Si forma come danzatrice all’Accademia Internazionale Coreutica e al Balletto di Toscana di Firenze, perfezionandosi poi a Venezia, Londra e Parigi. Si specializza cum laude con un Master in coreografia alla Codarts University of the Arts di Rotterdam e alla Fontys School of Fine and Performing Arts di Tilburg. Il suo ultimo lavoro “Fresh Oranges into the ocean” ha vinto il premio Theodor Rawyler 2021 ed è diventato uno short film. Tiene workshop professionali come docente ospite in Italia e all’estero mentre continua a presentare i suoi lavori in teatri e festival internazionali.
“Wabi-Sabi”, dal giapponese, offre una visione del mondo incentrata sull’accettazione della transitorietà delle cose e sulla ricerca della bellezza nell’imperfetto, effimero e incompleto delle nostre vite.
Wabi-Sabi esplora il nostro viaggio di vita come individui, perlopiù in costante insoddisfazione e in diversi stadi di tormento, e propone una riflessione sulla nostra esistenza. L’accettazione dell’essenza della nostra natura e della bellezza che si può trovare nell’imperfezione, porta crescita, rinnovamento e gioia.
Coreografia: Sofia Nappi
Danzatori: Sofia Nappi, Adriano Popolo Rubbio, Paolo Piancastelli
Costumi: Sofia Nappi
Disegno luci: Emiliano Minoccheri
Produzione: Sosta Palmizi con KOMOCO/ Sofia Nappi
Con il sostegno di New Master Ballet con il comune di Sestri Levante, KOMMTANZ/Passo Nord residenze Compagnia Abbondanza/Bertoni in collaborazione con il Comune di Rovereto.
Premi: Menzione Speciale per il Premio Theodor Rawyler 2020
Sofia Nappi, coreografa e danzatrice professionista, si è diplomata all’Alvin Ailey American Dance Theater a New York per poi approfondire i suoi studi con Hofesh Shechter e a Tel Aviv, dove sta attualmente conseguendo la sua certificazione come insegnante di tecnica Gaga, linguaggio del celebre coreografo Ohad Naharin. Sofia è direttrice artistica e co- fondatrice del suo progetto “KOMOCO” grazie al generoso supporto della storica Associazione Sosta Palmizi.
WOMAN MADE è un progetto di valorizzazione, diffusione e promozione della produzione coreografica femminile internazionale vincitore del bando Boarding Pass Plus 21/22 del Ministero della Cultura. Il progetto è realizzato da Associazione Culturale Artgarage (Pozzuoli), Dance Gallery A.P.S. (Perugia), Associazione Adarte (Siena), Associazione Culturale Borderline (Salerno), Associazione Culturale Campania Danza (Salerno). Mediante residenze bilateriali e una cooperazione trasversale tra Italia e estero i progetti coreografici si uniscono in un triple-bill interpretato da danzatrici italiane. In occasione di Umbria Danza Festival 2022 andranno in scena le coreografie di Kimberly Bartosik (USA), autrice di The Encounter: Italy; Claudia La Vista (Messico), autrice di Nautilus e Patscharaporn Krüger-Distakul (Vietnam-Germania), autrice di She owns – a narration #1.
Con la morte di Mio padre, Mario Lavista, uno dei più importanti compositori messicani di musica contemporanea, ho riflettuto moltissimo sulla vita e soprattutto sulla morte. Questi due momenti fondamentali dell’esistenza possono essere visti come un inizio e una fine, ma anche come una parte dell’immenso viaggio che è la manifestazione di ciò che siamo. L’opera “Nautilus” intende condividere con il pubblico alcune di queste riflessioni attraverso l’evento scenico.
Coreografia: Claudia Lavista (SNCA2020 – 23/SACPC)
Música: Mario Lavista (Reflejos de la Noche) y Arvo Pärt (Kyrie)
Testo: Jorge Luis Borges
Intérpreti/co-creatrici: Ginevra Cecere, Giulia Gilera, Sara Maurizi, Alessia Muscariello
Editing sonoro: Cristobal Sarmiento
SHE OWNS – a narration #1 è una breve manifestazione artistica di una riflessione condivisa e di un processo di ri-esperienza incarnata sul tema del ciclo mestruale femminile.
Il pezzo ritrae esperienze individuali e allo stesso tempo esprime l’incontro tra 4 donne, le 3 danzatrici e la coreografa, che è stato condizionato e scandito da una pratica legata al loro ciclo mestruale.
Coreografia e regia: Patscharaporn Krüger-Distakul
Danzatrici: Adriana Cristiano, Giulia Gilera, Sara Maurizi
The Encounter (titolo del progetto principale) è un progetto intergenerazionale sviluppato in una forma unica con diverse comunità in tutto il mondo con un mix di artisti professionisti, preprofessionali e non professionisti. Il progetto attinge dal modo radicale in cui abbiamo incontrato la nozione di tempo in isolamento: il suo passare, i suoi schemi, la sua velocità sfrenata e la sua lentezza brutale. Abbracciando temi di rottura e recupero, il nucleo del lavoro espone la necessità di immaginare l’esistenza e una realtà, al di là di quella definita dall’isolamento e dalla perdita, nonché di promuovere spazi di speranza e riconciliazione.
Coreografia e regia: Kimberly Bartosik, in collaborazione con il cast
Danzatrici: Ginevra Cecere, Giulia Gilera, Marcella Martusciello, Sara Maurizi, Giada Ruoppo
Partitura originale di: Sivan Jacobovitz
Creazione istantanea di un polittico a più pannelli pittorici incentrati sul binomio essere umano- essere divino. Il focus è su quella forza spirituale che ci appartiene ed è inscritta in ciascuno di noi. Una straordinaria presenza che alcuni, per qualche ragione, non riescono ad avvertire, altri sì e si mettono alla ricerca…
L’opera intende soffermarsi sul contatto con tale mistero dandogli una forma visibile, per rendere tangibile l’intangibile, finito l’infinito e lo fa attraverso un pupazzo di cartone dalle sembianze inequivocabili, quelle di Gesù, il Gesù uomo, profeta escatologico universalmente riconosciuto. Gesù come esempio archetipico di colui che ha incarnato questa forza, questa energia primigenia tanto da farsi profeta dei valori più alti dell’esistenza. ANONIMA cerca un contatto, una relazione, una comunicazione con ciò che non c’è ma c’è.
Un progetto di Cecilia Ventriglia
con Davide Calvaresi e Cecilia Ventriglia
visione scenografica e sonora Davide Calvaresi
lighting design Pietro Cardarelli
In collaborazione con AMAT
Un ringraziamento ad Alessandro Marinelli e a Ritratti d’Artista-Ap
Progetto selezionato per la Vetrina della giovane danza d’autore 2021 – azione del Network Anticorpi XL.
Ceciclia Ventriglia: danzautrice, performer, laureata con lode in Scienze della Comunicazione. Le sue radici poetiche si rintracciano nel terreno fertile della Compagnia Sosta Palmizi con cui inizia a danzare a metà degli anni 2000. Il suo percorso autoriale è sempre caratterizzato dal vivo desiderio di lasciarsi contaminare dai generi, dalle persone e dalla loro unicità; Tra i suoi lavori: Anonima (2021), Un albero mi ha chiesto di danzare (2021), Rosaspina (2019). Nell’ambito del teatro per l’infanzia è co-autrice dello spettacolo L’Uccello di fuoco (2013). Nel 2021 diventa Teacher DANCE WELL – Movement research for Parkinson.
Davide Calvaresi: crea dispositivi visivi che attraversano diverse discipline, dalla videoart alla coreografia digitale. È scultore e regista cinematografico.
Dal 2005 dirige la compagnia 7-8 chili, il cui scopo è la crescita culturale e il rinnovamento sociale attraverso l’arte e la creatività.
Un corpo piccolo, apparentemente debole, spogliato delle proprie virtù. All’improvviso la forza irrompe e arma questa gracilità con dinamiche esplosive e contrastanti. L’immaginario legato all’astrazione femminile e la forza tangibile della potenza del gesto e del movimento che da sempre interessano la coreografa Emma Cianchi trovano nel corpo della giovane interprete Ginevra Cenere un’analisi coreografica che trae spunto dagli archetipi del mito greco per trovare poi nell’universo contemporaneo la sua naturale manifestazione.
Con una fragile forza l’interprete usa il proprio corpo per personificare un’articolata versione di sé stessa, continuamente disattesa.
Coreografia Emma Cianchi
Interprete Ginevra Cecere
Produzione ArtGarage
Coproduzione Umbria Danza Festival
Emma Cianchi | Direttore Artistico ArtGarage
Sezione “Danza ed Eventi”
Nasce a Pozzuoli. Sin da subito sviluppa in diversi campi artistici la sua capacità creativa in modo eclettico e originale. Si appassiona da giovanissima a diversi tipi d’arte come la fotografa ma è nella danza e nella coreografia che riesce ad esprimere al meglio il suo estro artistico. Riconosciuta sul circuito nazionale come coreografa originale e innovativa, vincitrice di numerosi premi, vanta collaborazioni di eccellenza nel mondo del cinema, del teatro e della musica, l suoi spettacoli sono sempre curati nei minimi dettagli proprio grazie alla sua versatilità creativa: partendo dalla ricerca del movimento che da vita allo spettacolo stesso, cura personalmente l’aspetto scenografico e i costumi. Nei lavori più recenti indaga nelle nuove tecnologie applicate alla scenografia. Negli ultimi anni estende il suo interesse creativo alle istallazioni e alle video creazioni in qualità di regista. Nel 2003 con Veronica Grossi fonda il centro di arti performative contemporanee Art Garage, che le da modo di spronare ed incentivare giovani del territorio a formarsi con qualità e professionalità.
(…) Opera di grande maturità estetica. (Stefano Tomassini | Artribune)
Il cielo, il sole, la luna, le case all’imbrunire, i piedi inquadrati mentre passano sempre davanti alle stesse porte, la donna che piange, le danze collettive animano dall’interno un paesaggio pieno di bellezza quanto lontano da estetismi di maniera: un montaggio figlio del corpo narrante. (Francesca Pedroni | Il Manifesto)
Ispirato a I Poveri, romanzo aspro e doloroso dello scrittore portoghese Raul Brandão, popolato di derelitti attanagliati da domande esistenziali insolute, il film di Stefano Mazzotta e della sua troupe si spinge all’indagine del tema dell’esilio, della condizione morale di chi si sente estraneo al mondo in cui vive, sospeso tra speranza e nostalgia. Figure ai margini e goffe, accomunate dal medesimo sentimento malinconico e nostalgico, sentono il desiderio del riscatto. Vagano avvolti nel paesaggio affascinante della Sardegna meridionale, sulle sterminate spiagge bianche e le dune, tra le antiche case campidanesi: lo spazio naturale fa da eco al loro animo, lontananza e sospensione rendono teso il susseguirsi delle immagini. Vuoto, vertigine, orizzonte. Cose perdute o mai state.
Soggetto, regia e coreografie: Stefano Mazzotta
Una riscrittura da: Os Pobres di Raul Brandao
Co-regia: Massimo Gasole
In collaborazione con AMAT
progetto realizzato con il contributo di
INTERCONNESSIONI_residenze artistiche in Sardegna – direzione Simonetta Pusceddu/Tersicorea
con il sostegno di
Mic_Ministero della Cultura, Regione autonoma della Sardegna, Regione Piemonte, Fondazione di Sardegna, Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le provincie di Oristano e Sud Sardegna, Comune di Settimo San Pietro, Comune di Selargius, Comune di Quartucciu, Ce.D.A.C Sardegna_circuito multidisciplinare dello spettacolo dal vivo
Zerogrammi: Organismo di produzione della danza fondato nel 2005, diretto dal coreografo Stefano Mazzotta e sostenuto da Regione Piemonte e Mibac. Un’ampia ricerca multidisciplinare è alla base della creazione artistica e del lavoro compositivo che a oggi ha visto 27 produzioni realizzate in collaborazione con teatri e festival internazionali.
“Chenapan” è un termine francese di origine tedesca che vuol dire “monello”. Lo spettacolo desidera mettere in scena i giochi di una volta, generando nel pubblico un processo di riconoscimento. Si tratta di un inventario sui possibili modi di esistere al mondo in relazione all’altro.
Il pubblico assiste ad una gara all’ultimo salto tra due monelli che si sfidano a colpi d’ingegno. L’obiettivo è di sensibilizzare su una dimensione di contatto e di gioco che si sta perdendo a causa del continuo condividere virtualmente e non fisicamente. Nutrito da un forte sentimento di nostalgia, lo scopo di “Chenapan” è distrarre per divertirsi. Gli atti creativi si esprimono semplici in quadri vivaci di intenzioni. Il progetto coreografico pone l’accento sugli importanti cambiamenti sociali che vedono il progressivo smantellamento delle dinamiche di relazione
Lo spettacolo è preceduto da un laboratorio dalle 16:30 alle 17:30 destinato a bambini dai 6 ai 10 anni che faranno poi ingresso in scena, mettendo in pratica i giochi esplorati durante l’atelier.
Regia e Coreografia: Francesco Colaleo e Maxime Freixas
Produzione Cie MF | Maxime & Francesco
In collaborazione con Anghiari Dance Hub, Capotrave/Kilowatt, Espace Glandier (Montpellier), residenze coreografiche Lavanderia a Vapore 3.0, Scenario Pubblico, Interno 5 e Artisti Associati Teatro Area Nord.
con il sostegno di Magic. T
Francesco Colaleo (Napoli,1988) e Maxime Freixas (Béziers, 1989), direttori artsitici della Cie MF, sono due danzatori, coreografi e insegnanti freelance. Iniziano il loro percorso in Italia come danz’autori nel 2015 con il sostegno del Network Anticorpi XL e della compagnia Artemis Danza. Dal 2019 decidono di trasferire la sede della compagnia in Francia. La Cie MF è stata ospite in diversi Festival e rassegne internazionali in Francia, Spagna, Svizzera, Germania, Italia, Belgio, Marocco, Portogallo, Polonia, Ungheria.
Due coreografi e un compositore muovono i primi passi nella Danza Canzone. Ricalcando la concezione gaberiana di ‘Teatro Canzone’, il lavoro si propone di fondere i linguaggi della coreografia e della canzone, creando un’esperienza che agisca sul piano sonoro, visuale ed empatico.
La narrazione si costruisce su una scaletta di canzoni, scritte e cantate dal vivo da Moreno Solinas e arrangiate da Simone Sassu le cui composizioni collocano lo spettacolo in un paesaggio sonoro elettronico e sintetico, creato da strumenti digitali, in contrasto con la qualità dichiaratamente analogica della voce e del corpo di Moreno Solinas. Negli abiti di quest’ultimo tre caratteri chiave: la tradizione sarda; lo spirito di libertà creativa e desiderio di immaginare identità queer; e l’alterità, attraverso la ricerca sul piano estetico di strategie per portare il pubblico ad esperire qualcosa di ‘altro’.
Creato e interpretato da: Moreno Solinas e Igor Urzelai
Autore delle canzoni: Moreno Solinas
Regia Musicale: Simone Sassu
Costumi: Liborio Capizzi
Co-prodotto da S’ALA e Sosta Palmizi
Igor x Moreno è una compagnia fondata nel 2012 a Londra dai coreografi Igor Urzelai (Paesi Baschi, Spagna) e Moreno Solinas (Sardegna, Italia). Nel 2019 la compagnia si è trasferita in Sardegna, quando i due coreografi hanno preso la direzione artistica della compagnia di produzione S’ALA. Utilizzando la coreografia e linguaggi prevalentemente non verbali, le creazioni di IgorxMoreno sono esperienze che possono sorprendere, eccitare, spiazzare, e che sfuggono precise classificazioni di genere e stile. I processi creativi prediligono le domande alle risposte, l’azione alla narrazione, la comunicazione all’espressione, l’alterità alla diversità, la pazienza alla produttività. Non considerano l’intrattenimento come un dovere, ma come un utile strumento di comunicazione. Lavorano con rigore e con leggerezza. Credono nell’importanza dell’inconcludenza.
HARLEKING è un demone dall’identità ambigua e multipla.
Ricorda l’Arlecchino della Commedia dell’arte, un servo furbo mosso dalle inclinazioni più animali e un’inappagabile fame. Il linguaggio di HARLEKING ha una specifica qualità ipnotica in cui i contenuti, spesso estremi ed opposti, si fondono in un sistema metamorfico fluido in cui tutto può accadere, ma che tutto confonde. Affiora il ricordo di un’antica decorazione muraria, la Grottesca, in cui figure mostruose emergono e si confondono tra eleganti volute ornamentali. Figure grottesche, capaci di muovere il riso pur senza rallegrare.
Di e con Ginevra Panzetti, Enrico Ticconi
Sound design Demetrio Castellucci
Light design Annegret Schalke
Costumi Ginevra Panzetti, Enrico Ticconi
Illustrazioni e grafica Ginevra Panzetti
Con il sostegno di VAN (IT) / Tanzfabrik, Berlin (DE) / PACT Zollverein, Essen (DE) / NAOcrea – Ariella Vidach – AiEP, Milano (IT) / KommTanz – Compagnia Abbondanza/Bertoni, Rovereto (IT) / L’arboreto – Teatro Dimora, Mondaino (IT) / AtelierSì, Bologna (IT) / C.L.A.P. Spettacolodalvivo, Brescia (IT)
Altri supporti: Cronopios – Teatro Petrella, Longiano (IT) // Vera Stasi – Progetti per la Scena, Tuscania (IT) // Network Anticorpi XL (IT)
Selezionato dal network internazionale Aerowaves 2019, NID Platform 2019, TANZPLATFORM Deutschland 2020
Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi vivono tra Berlino e Torino e lavorano insieme come duo artistico dal 2008. La loro ricerca si sviluppa nell’ambito della danza, la performance e l’arte visiva. Approfondendo tematiche legate alla storica unione tra comunicazione, violenza e potere, attingono ad immaginari antichi costruendo figure o immagini ibride tra storia e contemporaneità.
Con il loro lavoro coreografico HARLEKING (2018) ottengono diversi riconoscimenti internazionali, oltre ai più importanti festival internazionali, è stato presentato alla piattaforma europea AEROWAVES Twenty 19, alla New Italian Dance (NID) Platform e alla Tanzplatform Deutschland 2020.
“Ed io? Io che son carne, cuore e fiato rappreso? Io? Che son unghie e
denti e pelle che si trasforma in cipolla in aceto dissipata? Io, che ti ho
portato come un tatuaggio, come una ruga?”
Bruno de Franceschi
In Magnificat, Amina Amici prosegue lo studio sulla figura della Vergine Maria, attraverso uno sguardo laico, in una duplice ricerca: quella sul femminile e quella sulla scrittura coreografica a partire da studi e suggestioni pittorico- iconografiche. Il movimento di un dipinto, un frammento di spazio-tempo dei pensieri più intimi di Maria, di una giovane donna, in relazione agli accadimenti della sua vita straordinaria: gli autori e i quadri scelti, contribuiscono quindi alla scrittura e alla dinamica nel movimento. La ritmicità del gesto dona ‘azione’ al potenziale racchiuso nella bidimensionalità pittorica. I punti di fuga, così come il segno che si ammorbidisce per accogliere, si fanno punteggiatura nella scrittura coreografica.
progetto, coreografia e interpretazione / project, choreography and dance Amina Amici
consulenza drammaturgica / dramaturgical advice Doriana Crema, Stefano Mazzotta
musiche originali / original music Bruno de Franceschi, Frequenze Nomadi Orchestra
tromba / trumpet Mirio Cosottini
disegno luci / light design Tommaso Contu
costumi / costumes Stefano Mazzotta
produzione / production Zerogrammi
coproduzione / coproduction Dance Gallery / Festival Umbria Danza
in collaborazione con / in collaboration with Studio d’Action Theatrale / Theatre du Galpon, CASA LUFT
con il sostegno di / with the support of TAP_Torino Arti Performative, Regione Piemonte, MIC_Ministero della cultura
Amina Amici, coreografa e danzatrice. Consegue la sua formazione presso il Dance Gallery di Perugia e si perfeziona in seguito attraverso masters e seminari in Italia, Parigi, Londra e New York. Studia voce e tecniche dell’emissione con Bruno de Franceschi. Ha lavorato con artisti tra cui Michela Lucenti e Alessandro Berti, Giorgio Rossi, Rebecca Murgi, Simone Sandroni, Gabriel Alvarez, Compagnia Rodisio, Compagnia Menhir, Compagnia l’Estuaire, Giardino Chiuso, Tetraktis Percussioni. Dal 2008 al 2011 danza per Carolyn Carlson presso il CCN di Roubaix Nord – Pas De Calais. Autrice freelance dal 2003, Amina Amici è dal 2017 autrice e danzatrice stabile della Compagnia Zerogrammi.
Sembra che l’acqua provenga dallo spazio, un luogo senza tempo, un arcipelago di pioggia. Si dice che l’acqua abbia memoria, noi crediamo che abbia anche una voce e un suono, se ci avviciniamo molto ad essa…possiamo sentire una sinfonia.
Sinfonia H2O è un rito sonoro, una sinfonia danzata in 4 movimenti, per celebrare l’elemento acqua risorsa preziosa di vita e rigenerazione: un’occasione per meditare tra suono e danza sui temi del cambiamento globale. Un arcipelago di specchi dove il corpo si muove, partecipa e riceve impulsi per divenire intermediario con il pubblico che è avvolto in una cascata di suoni e azioni che affiorano grazie alla presenza di oggetti pensati e realizzati ad hoc dagli stessi artisti: ampolle, bilance, clessidre, come in un immaginario laboratorio alchemico.
Ideazione: Francesca Cinalli e Paolo De Santis
Con Francesca Cinalli, Aldo Torta, Paolo De Santis
Live sound: Paolo De Santis
Dramaturg: Ornella D’Agostino
Produzione Tecnologia Filosofica / Cross Festival /Bract / Residenze coreografiche Lavanderia a Vapore / Crossing the Sea in collaborazione con SIDC-Shangai
Il progetto di Tecnologia Filosofica opera a Torino dal 2000. È coordinato da un’equipe professionale che opera da tempo nel campo della danza, del teatro, della musica e delle arti performative, qui Francesca Cinalli e Paolo De Santis percorrono una personale traiettoria di ricerca artistica Il Corpo Rituale, che comprende performance e workshop experience a stretto contatto con i territori, i luoghi, i contesti e le persone. Da questo cantiere di ricerca nascono progetti presentati in diversi Festival in Italia e all’estero ricevendo premi e menzioni speciali e collaborazioni internazionali che arricchiscono il loro percorso poetico.
Audioguida per scomparire è un’opera d’arte permanente realizzata per il quartiere di Borgo Bello ed insieme alla comunità che lo co-abita.
È un percorso audio immersivo formato di istruzioni e suggerimenti da mettere in pratica passeggiando, con l’intento di sperimentare la scomparsa negli spazi pubblici.
Audioguida per scomparire è un’opera che mette alla prova le leggi del possibile, è una coreografia invisibile che si espande e attraversa le piazze senza fare rumore. Eppure trasforma, sommuove e ridiscute i confini tra spazi, corpi ed identità.
Esperienza per uno spettatore alla volta
Durata 60 minuti circa
ogni 20 minuti dalle 10:00 alle 19, con pausa dalle 13 alle 14
Ideazione e realizzazione Lucia Di Pietro
Cura Valentina Romito, Marco Betti
Accompagnamento drammaturgico Teresa Masini, Elisabetta Consonni
Sound design Marco Testa
Dispositivi di scomparsa Susanna Cati, Ayumi Makita, Lucia Di Pietro
Con il sostegno di HOME Centro Creazione Coreografica e Associazione Borgobello
Programmato in partenariato con il Teatro Stabile dell’Umbria e l’Assessorato al Turismo e al marketing Territoriale del Comune di Perugia / PerugiaInAPP.
Il progetto è stato creato in condivisione di pensiero con Antonietta Alonge, Sophie Persello, Christine Noël, Linda Rebecchini, David Grohmann, Nati Senad, Alberto Brizioli, Agata Logonowicz, Massimiliano Burini, Giulia Zeetti, Caterina Martino, Cesare Catocchia, Emma Robb, Daniel Bono, Alessandra Di Gregorio, Mario Paolini, Sara Amato, Brian Fitch, Josette Ramel, Marco Trulli, Teresa Masini.
Lucia Di Pietro è coreografa e performer indipendente dal 2012.
Le sue opere esplorano lo spazio di ambiguità che esiste tra realtà e finzione, tra sensibile ed immaginabile, progettando situazioni fantastiche e pratiche effimere, perché il pubblico – e lei stessa – vi si possa immergere.
Un progetto in itinere dedicato alla Natura ed in particolare agli Alberi Monumentali.
Il desiderio è quello di alimentare lo stupore e la gratitudine dei nostri sguardi verso tutto ciò che vive.
Celebrare un incontro in natura, lasciarsi ispirare dalla danza silenziosa e quasi immobile di alberi meravigliosi.
“L’uomo e la natura con l’animo riunito costruiranno un nuovo mondo.” J.Beuys
ll progetto ha conosciuto una prima fase di ricerca attraverso la realizzazione nel 2021 di 4 brevi video-performance dedicati ciascuno ad un albero monumentale del territorio marchigiano: un terzetto coreografico tra albero, linguaggio poetico del movimento e sguardo video (pagina Facebook e YouTube Un albero mi ha chiesto di danzare).
Si apre ora una seconda fase di sperimentazione, un tempo di approfondimento e scoperta dedicato a pratiche di ascolto ed incontro con gli alberi. Un tentativo per risvegliare una lingua innata, ma sopita, che ci consenta di entrare in connessione con il regno vegetale e che, attraverso il corpo, ne riveli le parole. Si tratta di un momento di studio e sperimentazione che avrei il piacere di condividere con chi ama rifugiarsi in natura ed esprimersi attraverso il linguaggio del corpo.
Sede: Orto Medievale, Borgo XX Giugno 74 – 06121 Perugia
Prenotazione obbligatoria via mail: info@dancegallery.it
Info e costi: 338 2345901
L’Atelier _ I BRAVI MONELLI condotto da Francesco Colaleo e Maxime Freixas coinvolgerà bambini dai 6 ai 10 anni in una serie di giochi dell’infanzia, ponendo l’accento sul movimento danzato. L’atelier ha come scopo quello di rendere i bambini parte integrante dell’ultima parte dello spettacolo Chenapan, in scena lo stesso giorno alle ore 19.
Sede: Chiostro di Sant’Anna, Viale Roma 15 – 06121 Perugia
Laboratorio gratuito
Prenotazione obbligatoria via mail: info@dancegallery.it
Info: 338 2345901
La partecipazione alle masterclass è gratuita ma prevede la presenza ad almeno uno spettacolo programmato in giornata e/o durante i giorni del festival
Le classi sono aperte a professionisti e/o studenti di danza
Massimo 15 partecipanti
Sede: Dance Gallery, Viale Roma 15 – 06121 Perugia
Prenotazione obbligatoria via mail: info@dancegallery.it
Info: 338 2345901
30 LUGLIO
ORE 10 – 11:30 Amina Amici
ORE 11:45 – 13:15 Lucrezia C. Gabrieli
31 LUGLIO
ORE 10 – 11:30 Virginia Poli
ORE 11:45 – 13:15 Marco Pergallini e Maria Stella Pitarresi
1 AGOSTO
ORE 11:45 -13:15 Sofia Nappi
2 AGOSTO
ORE 10 – 11:30 Silvia Giordano
ORE 11:45 – 13:15 Kimberly Bartosik
3 AGOSTO
ORE 11:30-13 Sara Maurizi
ORE 14 -15:30 CIE MF | Maxime & Francesco
Dopo ogni spettacolo ci sarà un breve incontro informale tra artisti e pubblico
2 AGOSTO – ORE 18:30
EDICOLA 518
Presentazione dell’opera CALL ME, Audioguida per scomparire.
Presentato all’interno di Umbria Danza Festival
Con Lucia Di Pietro (coreografa, autrice del progetto), Susanna Cati (artista tessile), Valentina Romito (direttrice Umbria Danza Festival), Marco Betti (responsabile programmazione della danza per il TSU) e Marco Trulli (curatore – Cantieri d’arte)
Sonorizzazione curata da Trascendanza
7 AGOSTO – ORE 10:30 – 12:30
SALA SANT’ANNA
Talk di chiusura Festival tra operatori e artisti a confronto
Dal 30 luglio al 7 agosto 2022
Atrio Complesso S.Anna
Ingresso libero
a cura di ANTONELLO TURCHETTI
direttore artistico del PSPF – Perugia Social Photo Fest
In un mondo che ci vuole lontani, separati, isolati, divisi tra buoni e cattivi
vogliamo mostrare due visioni del mondo, allo stesso tempo forti e fragili, di una fotografa russa, Alla Mirovskaya e un fotografo americano Donato Di Camillo, e la loro capacità raffinata di raccontare la Human Community.
Direzione artistica Valentina Romito | Artistic Advisor Carolyn Carlson
Direzione Tecnica Gilles Dubroca
Consulenza al progetto Rita Petrone
Organizzazione Noemi Cellamare, Elisa Chianella, Costanza Paolini
Segreteria Roberta Sirchio
Video e foto Lorenzo Tardioli
Ufficio stampa Mg2 Comunicazione
Service G.S Elettronica
Design Salt&Pepper
Per allestimento sedie si ringrazia Pro Ponte