Nel 2024 Dance Gallery celebra i suoi primi trenta anni di attività sul territorio e dal 2018 guida il progetto artistico di residenza HOME Centro Creazione Coreografica con l’accompagnamento e la curatela di progetti di ricerca che utilizzano come “media” il corpo e il suo divenire nel tempo e nello spazio, con una particolare attenzione alle nuove generazioni di artist* come nuova visione della società attuale, dei contesti culturali e dei linguaggi utilizzati e alle attività formative con le comunità come parte attiva del processo creativo e di ricerca.
La direzione artistica, sempre affidata a Valentina ROMITO, dedica ampio spazio e cura ad artiste donne e/o non binarie per un consolidamento della figura femminile nel campo della coreografia; si rafforza la collaborazione e la sinergia sia a livello nazionale, sia con i partner territoriali: nasce infatti il PROGETTO SISTEMA SPETTACOLO UMBRO un percorso condiviso tra le Residenze umbre (CURA/HOME) e gli altri enti del sistema dello spettacolo dal vivo regionali (Teatro Stabile dell’Umbria/Fontemaggiore/Spoleto Festival) per un accompagnamento ed un sostegno a lungo termine degli artisti tramite il bando Bottom Up.
Prosegue l’alleanza con i partner triennali: Zerogrammi, Art Garage, Anghiari Dance Hub, Scuola di Circo Flic che saranno coinvolti, sia in fase di selezione, sia come tutor, nella call che sarà lanciata nel mese di giugno per progetti di danza e/o circo realizzati da giovani artist* della scena contemporanea italiana.
Crediamo anche in una sinergia tra il progetto di residenze Home e Umbria Danza Festival per permettere a quei progetti più consolidati e che si avviano ad una realizzazione produttiva di poter incontrare un pubblico più vasto.
PETRICORE di Progetto Tracce è stato selezionato come vincitore del bando di residenze HOME CALLING 2024
Gennaro Andrea Lauro con la partecipazione di Silvia Mai |To Repel Ghosts/Lettera al padre
residenza artistica
dal 16 al 24 Gennaio
Giorgio Rossi con Savino Maria Italiano, Verdiana Gelao e Anna Di Bari | perAria
residenza artistica
dal 25 febbraio al 2 marzo
Mariagrazia Nacci, Michele Mario Pepe |Sweet Spot_studio
residenza artistica
dall’8 al 22 marzo
Giorgia Lolli | Don’t worry, I really like it (working title)
residenza artistica
dal 23 marzo al 6 aprile
Laura Gazzani | Graziosissimo
residenza artistica
dal 6 al 14 aprile
Tommy Cattin | Still here
residenza artistica
dal 20 al 29 aprile
Valentina Dal Mas | Non ti scordar di me
residenza artistica
dal 30 aprile al 7 maggio
Caterina Basso e Teresa Noronha Feio | A cloud never dies
residenza artistica
dal 20 al 25 maggio
Lunella Cherchi e Caterina Campo | Accabadora
residenza artistica
dal 24 al 31 ottobre e dal 22 al 28 novembre
Tra i 3 progetti VINCITORI della prima edizione del Bando Bottom Up, il progetto ideato dalle residenze umbre CURA Centro Umbro Residenze Artistiche e HOME Centro Creazione Coreografica insieme a TSU Teatro Stabile dell’Umbria Festival di Spoleto e Teatro Fontemaggiore
Progetto Tracce | Petricore
residenza artistica
dal 7 al 12 novembre e dal 9 al 17 dicembre
Progetto vincitore di Home Calling 2024: del collettivo Progetto Tracce con Sara Capanna, Barbara Carulli e Michelle Scappa. Partner di progetto Art Garage, Anghiari Dance Hub, Zerogrammi
ideazione e creazione Gennaro Lauro
con Silvia Mai e Gennaro Lauro
Il coreografo Giorgio Rossi, dopo il successo delle sue precedenti produzioni tout public (Col naso all’insù, Costellazioni. Pronti, partenza…spazio!, Esercizi di fantastica), ha avviato a cavallo fra il 2022 e il 2023 una nuova fase di ricerca e creazione dedicata alle nuove generazioni per la creazione di uno spettacolo intorno al tema dell’Aria. La tematica meteorologica-ambientale dell’Aria viene intesa nella ricerca sia da un punto di vista fisico/geografico e sia da un punto di visa socio-relazionale. L’idea nasce dal desiderio di realizzare un omaggio alla vita, alla leggerezza e alla spensieratezza del vivere.
L’aria “chiara”, pulita, è un equilibrio sottile di ossigeno ed altri elementi che determinano la nascita e la vita. Per questo il primo pensiero ci porta all’origine della vita, all’infanzia con la sua leggerezza e alla spensieratezza dei bambini. L’aria, il vento inoltre sono veicoli e conduttori di esperienze. Riscrivendo il proverbio diremmo “dimmi come respiri e ti dirò chi sei”: ogni azione che compiamo, ogni nostro movimento è supportato e condotto attraverso l’aria, nelle sue molteplici forme. Dal modo in cui respiriamo possiamo raccontare gli stati d’animo e le diverse forme fisiche, così come grazie all’aria possiamo sentire i suoni, gli odori e vedere il mondo e le stelle.
di Giorgio Rossi
con Savino Maria Italiano, Verdiana Gelao e Anna Di Bari
Sweet Spot _ studio è il primo risultato di un processo di ricerca sulla propagazione del suono all’interno di uno spazio. Per gli audiofili e gli ingegneri del suono lo “sweet spot” rappresenta l’area di ascolto ideale, ovvero il punto focale fra due altoparlanti, dove un individuo può godere della resa ottimale di ciò che sta ascoltando. Questo assunto si é evoluto proiettandosi in una similitudine tra le dinamiche che regolano il comportamento di un suono nello spazio e quelle che regolano la condizione umana contemporanea.
Esiste uno “sweet spot” per ognuno di noi? Esiste una condizione esistenziale ideale? Quali fattori contribuiscono al suo raggiungimento? E quali i limiti che ci impediscono di raggiungerla? Queste sono le prime di una serie di domande indagate dall’interprete durante alcune pratiche laboratoriali di danza e scrittura creativa svolte con le comunità. La partitura coreutica proposta non vuole generare una risposta, ma lasciare una testimonianza fisica ed emotiva delle esperienze emerse finora.
ideazione Mariagrazia Nacci, Michele Mario Pepe
interprete e coreografia Mariagrazia Nacci
Don’t worry, I really like it è un progetto di ricerca sulla materialità del corpo. Mi rivolgo per la prima volta al mio, con l’urgenza di scuotermi qualcosa da addosso. Questo risultato scenico si intreccia con interrogativi sull’identità femminile, sulle politiche dell’essere osservate e sul senso di “feelingseenness” legato alla vulnerabilità della scena. Cercando leggerezza in questo processo di creazione, ho finito per fare ricerca sul peso – una testimonianza dell’audacia dell’autenticità o del potere di abbracciare le proprie contraddizioni. Ho rivolto il mio interesse alle potenzialità insite nella carne. In questo scenario appiccicoso, il risultato è una sinfonia asciutta e impenitente in cui questioni legate all’identità, allo sguardo e alla performatività sono al centro della scena in Calvin Klein – una danza di paradossi dall’eco così insistente che persino la mia crisi esistenziale non ha resistito a battere il piede.
Choreografia e performance: Giorgia Lolli
GRAZIOSISSIMO prendendo spunto dal nome del figlio di Enrico Cecchetti, Grazioso, nasce come un progetto indipendente ed è un capitolo fondamentale del più ampio macroprogetto Enrico, uno spettacolo che prende ispirazione dalla storica figura di Enrico Cecchetti, noto maestro di balletto.
GRAZIOSISSIMO non è solo un nome, è anche un termine che come autrice del progetto ho scelto per descrivere o meglio etichettare una nuova modalità di ballo; termine, da me inventato, che desidero collocare al di fuori delle tradizionali categorizzazioni (andante, adagio o allegro).
Un aspetto fondamentale per la mia ricerca con GRAZIOSISSIMO è l’indagine circa il rapporto tra la scena e il pubblico. Desidero che il pubblico viva un’esperienza che possa andare oltre la semplice visione dello spettacolo: l’obiettivo è quello di creare un dialogo, una connessione visiva ed emotiva tra chi danza e chi osserva. Vorrei sfumare i confini tra palco e platea, rendendo lo spettatore parte integrante dell’esperienza performativa.
Durante le varie tappe di ricerca, adotterò il port des bras di Cecchetti come punto di partenza di indagine con il corpo.La sua enfasi sull’espressività delle braccia credo che mi possa aiutare stabilire una connessione emotiva con il pubblico, tema fondamentale dell’opera.
Vorrei svincolarlo (il port des bras) dal suo contesto tradizionale, trasformandolo in un gesto universale, accessibile e condivisibile, per farlo diventare un mezzo per esprimere emozioni, idee e storie; un linguaggio che parli tanto ai danzatori quanto agli spettatori.
autrice e coreografa Laura Gazzani
STILL HERE è la destrutturazione di un ricordo di un abbraccio interrotto tra due ragazzi, un crescendo emotivo infantile che conduce il pubblico a un momento di festa inaspettato, quello di un ragazzo che ha pianto. Questo solo ripercorre un momento di tenerezza mancata e commemora le lacrime nate dalla confusione tra due ragazzi, la cui stretta avrebbe potuto interrompere la cronica violenza maschile.
di e con Tommy Cattin
Dal 2016 conduco laboratori di teatro-danza presso Case di Cura per anziani e centri AMA-Associazione Malattia Alzheimer del vicentino. Nell’ispirarmi poeticamente a ricordi, gesti, riflessioni sulla vita, canzoni, autentico contatto con la natura, modi di dire dei fragili esseri umani dalle pelle increspata e dalla memoria selvaggia, così mi piace chiamarli, vorrei prendesse vita uno spettacolo Non ti scordar di me che vede in scena una donna di nome Elda.
Uno dei primi insegnamenti raccolti lavorando in una Casa di Cura fu l’importanza capitale dell’oggetto transizionale quando un’anziana lascia la sua casa per entrare in una struttura. Quello di Elda è il suo fazzoletto di stoffa. Affidabile amico di giornate trascorse sulla sua poltrona. Specchio, sul quale Elda rintraccia i luoghi di sé, della sua vita che si muove senza regole fra i tempi verbali, fra ciò che si muove contingente attorno a lei e ciò che sgorga vibrante dalla sua mente, dal suo cuore e dalla “sua pansa”
Il duo danzato si interroga sulla zona grigia della relazione: quel luogo intermedio in cui la sintonia non è costante, la connessione è sfalsata, il contatto si dissolve e ritorna. Nell’impossibilità di capirsi fino in fondo e di rendere stabile l’armonia, continuiamo a provare. Quanto spazio lasciare trai corpi perché il legame sia fluido? Come creare relazioni di fiducia in un momento di crisi collettiva? Non trovando risposte definitive, forse possiamo aderire all’impermanenza e come le nuvole preferire la trasformazione alla forma
Da un’idea di Caterina Basso
danza e coreografia Caterina Basso e Teresa Noronha Feio
“Accabadora” vuole essere un soffio elegiaco. Un dualismo che sfocia dall’immagine che si ha di sé che riverbera nello specchio, nella mente, negli occhi degli altri. Donna che crea e distrugge, libera in un futuro frontale; uno specchio, una presenza, un’ ombra, un’ allucinazione? Una nuova possibilità di rinascita? Una donna si indurisce per difendersi, per farsi spazio diventa compatta; avvolta da un’ aurea nera attira calore in uno spazio statico e movimentato, frastagliato e lineare, caldo e freddo nella vita e nella morte. In un’ ambientazione del Sud d’ Italia, l’archetipo femminile che si compone e decompone in suggestioni Lynchiane, come evocare il disagio e il dolore che muta in forza e amore femminile. Cosa vuol dire essere donna oggi, ieri e soprattutto domani? Una donna allo specchio che proietta se stessa, sdoppiandosi, spersonificandosi ma immedesimandosi in ciò che era, è, sarà; spurgando la propria condizione. In una scena piena di farina, specchi, cuscini, latte e sangue; a tutte le nonne, le madri, le donne e bambine sempre costumate e scostumate.
danza e coreografia Lunella Cherchi e Caterina Campo
PETRICORE: particolare sensazione olfattiva che si percepisce al battere della pioggia su una terra da tempo asciutta. Dare un nome a quell’immagine chiara, a quel lucido ricordo, genera il desiderio di dire l’indicibile, di rendere visibile l’invisibile attraverso un’indagine sulla relazione di tre corpi ce tentano di stare nel futuro dell’altro. Creando vortici, ascoltando le tensioni esterne che si scagliano sul corpo, camminando tenendosi per mano, seguendo un flusso vicino alla dimensione del sogno, vi è la messa in atto di un nuovo possibile petricore.
danza e coreografia Sara Capanna, Barbara Carulli, Michelle Scappa
Laboratori gratuiti con i coreografi e i danzatori ospiti in residenza, destinati agli studenti delle scuole volti alla sensibilizzazione e alla pratica del movimento.
Scuole Coinvolte
Istituto Omnicomprensivo Bernardino di Betto Perugia
I.C. Perugia 3 San Paolo