Nel 2023, UDF inaugura una sezione del programma dedicato ai giovani: un’occasione di educazione, di fruizione e crescita culturale, indirizzato alle varie fasce di età, dall’infanzia all’adolescenza che prevede 5 giorni intensi di spettacoli e formazione negli spazi del complesso Sant’Anna, al Parco Santa Margherita e nella sala Cutu del quartiere Borgo Bello.
UDF Kids si rivolge ai bambini, agli adolescenti, alle famiglie e alle scuole per offrire una visione trasversale dei generi che permeano i confini della danza contemporanea e fa dialogare lo spettacolo dal vivo con la didattica, proponendo un programma di laboratori con gli artisti presenti al festival, utile a sensibilizzare i giovani alle arti sceniche, che li prepara alla visione di uno spettacolo di danza, aprendo anche ad un incontro post spettacolo che sostiene maggiormente la comprensione.
Che cos’è il Percorso Coreografico? È un piccolo sistema di pannelli articolati in 5 stazioni ognuno dei quali corrisponde ad un albero e riporta un movimento da svolgere, e un QR-code con cui accedere gratuitamente a specifici contenuti. L’itinerario verrà svolto in compagnia di Cecilia Ventriglia, danzatrice che porta avanti da diverso tempo un progetto dedicato alla Natura in particolare agli Alberi Monumentali.
*dal 10 Maggio al 27 luglio, Danza tra gli alberi-percorso coreografico sarà aperto al pubblico tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 18:30
Umbria Danza festival Kids è sostenuto dal MIC Ministero della Cultura, dalla Regione Umbria, dalla Fondazione Perugia, con il patrocinio del Comune di Perugia e la collaborazione del CAMS – Centro di Ateneo per i Musei Scientifici – Università di Perugia, Teatro di Sacco, Teatro Stabile dell’Umbria, Umbria Culture for Family, Ass. Borgo Bello, Famiglie Arcobaleno, Istituto Omnicomprensivo Bernardino di Betto. Istituto Comprensivo Perugia 3.
La biglietteria apre un’ora prima dello spettacolo
presso la Sala Cutu– Piazza Giordano Bruno, 9 – Perugia
Biglietto unico: 8,00
Gruppi familiari: da 4 persone in su €7,00 a persona
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Per lo spettacolo Playground (parco Santa Margherita, Perugia):
Biglietteria del Teatro Stabile dell’Umbria
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Biglietto unico: €8,00
Gruppi familiari da 4 persone in su: €7,00 a persona
Per info: info@dancegallery.it
Tel. 338 2345901
Luna e il suo Mostrogiramondo è la storia dell’incontro tra una bambina di nome Luna e un mostro di nome Mostrogiramondo. Luna si ritrova a vivere in una Casa Famiglia che “le fa sentire il profumo di famiglia, anche se la sua è a mille miglia”. Con cuore agitato Luna sprofonda giù e incontra Mostrogiramondo, lottano furibondi fino a quando lui le svela la sua paura e Luna lo scopre più vicino a sé di quanto potesse immaginare. Imparano ad avvicinarsi l’un l’altra in maniera felpata, si annusano con desiderio di scoprirsi e conoscersi, si confidano a cuore aperto nelle proprie ombre e luci. Giocano a nascondino tutti i giorni per andare alla ricerca della nonna di Luna, presenza-assenza luminosa nella vita della bambina. Nascondino e confidenza dopo nascondino e confidenza, Mostrogiramondo diventa, il suo, Mostrogiramondo. Tra una folata di “vento della vita” ed un’altra, il cuore di Luna si acquieta e si ammorbidisce permettendo ai chiaroscuri della sua vita di diventare armoniosamente punti di forza e vulnerabilità allo stesso tempo. Luna è così pronta a lasciarsi sventolare fiduciosa, proprio come fanno i suoi fiori preferiti, i papaveri. La storia di Luna e del suo Mostrogiramondo viene raccontata attraverso la parola, la danza e le illustrazioni, per permettere ai piccoli spettatori di immergersi e lasciarsi portare pienamente dalle variegate correnti emotive che soffiano all’interno della narrazione.
Valentina Dal Mas si forma a Parigi e in Italia con Dominique Uber, Nina Dipla, Lola Keraly, Serge Ricci, Rosalind Crisp, Carolyn Carlson, Abbondanza/Bertoni, Simona Bucci, Michela Lucenti, Iris Erez. Dal 2012 ha lavorato con Cristiana Battistella, Silvia Bertoncelli, Balletto Civile, Simona Bucci, Valentina De Piante, Van. Attualmente lavora come danzatrice per la Compagnia Abbondanza/Bertoni dal 2014 e come danzatrice ed attrice con La Piccionaia – Centro di Produzione teatrale dal 2016. Dal 2016 intraprende un suo percorso coreografico indipendente con la performance Arkar, realizzata all’interno del progetto di residenze della Compagnia Abbondanza/Bertoni, e presentata come incursione nei luoghi pubblici delle città. Vince il Premio Scenario Infanzia 2017 con lo spettacolo “Da dove guardi il mondo?”. E’ danzatrice nello spettacolo “La morte e la fanciulla” di Abbondanza/Bertoni candidato al Premio Ubu 2017 come miglior spettacolo di danza. Collabora con Renato Perina nella messa in scena dello spettacolo Solo l’amar conta a seguito del laboratorio teatrale con i detenuti della Casa Circondariale di Montorio (Vr). Propone laboratori di Educazione al movimento nelle scuole pubbliche, nelle strutture sociali che si occupano di anziani, persone con disabilità e bambini assistiti dai servizi socio-sanitari. Integra nella sua ricerca artistica la pratica del Metodo Feldenkrais.
Partendo dalle precedenti esperienze artistiche, esplorando la vicinanza con corpi non convenzionali, il ridicolo, il gioco, la comunicazione della prossemica e della presenza che porta uno status di danza come un attivatore di una espressione che condiziona l’ambiente, questo progetto performativo vuole esplorare e andare a fondo dell’esperienza della libertà e del potere attraverso il corpo: che cos’è il potere? da cosa lo percepiamo? Che cosa serve per creare un luogo dove si possa manifestare questa qualità che riempie i corpi senza danneggiare chi ci è accanto? Come ci comportiamo mentre siamo osservati mentre lasciamo che emerga l’espressione di questa qualità?
Matteo Marchesi, nato nel 1987, è un artista italiano impegnato come performer e coreografo. Dopo gli studi di danza e di scenografia a costume a Brera continua la suo percorso di ricerca con artisti quali Roberta Mosca, Tillman O’Donnel, Keren Rosenberg. Ha lavorato con autori quali Riccardo Buscarini e Cora Kroese, e come assistente coreografo ai lavori di comunità di Virgilio Sieni. Attualmente lavora come performer per Silvia Gribaudi ed è artista associato di Zebra, con la direzione artistica di Silvia Gribaudi e Chiara Frigo. I laboratori e i progetti di comunità e multidisciplinari sono parte fondante del suo processo artistico.
Federica Tardito si forma come danzatrice e nel tempo sviluppa il desiderio di studiare il lavoro dell’attore e del clown. In passato lavora principalmente in Francia con il coreografo Georges Appaix, in Svizzera con il regista clown Pierre Byland e in Italia con i coreografi Roberto Castello, Giorgio Rossi in seno all’Ass. Sosta Palmizi, con la qualecollabora tuttora. Inoltre nel suo percorso incontra la regista clown Giovanna Mori. Insieme ad Aldo Rendina crea la Compagnia Tardito/Rendina, condividendo l’interesse verso una poetica tesa a sperimentare il piacere di osservarsi drammatici e sorprendersi ridicoli. Tra gli spettacoli più significativi: Gonzago’s Rose, Circhio Lume, “Oh Heaven” (Il Paradiso possibile), “Oh Heaven” (Il Paradiso sotto), Il Compito. Con la regia di Bruno Franceschini L’anatra, la morte e il tulipano, Eolo Awards 2015 e Tempo, spettacoli dedicati all’infanzia. Inoltre collabora alla realizzazione di Sparsi, opera collettiva per soundpainter, danzatori e musicisti dal vivo. Crea il solo Sonja, con il sostegno di Aldo Rendina, progetto vincitore bando AiR – Artisti in Residenza 2020 della Lavanderia a Vapore. Accompagna Aldo Rendina alla creazione del solo Swan. Conduce da anni un’attività pedagogica.
Lo spettacolo è un racconto per immagini e danza dedicato alla bellezza del giardino giapponese. Il giardino giapponese è un mondo in miniatura ed ha origine in un racconto: Shiro un ragazzo coraggioso, è il primo giapponese a partire dal suo piccolo villaggio di montagna per arrivare fino al mare, l’oceano… Oltre non può andare. La storia, dopo un breve racconto si trasforma in una danza, in un viaggio alla scoperta di un paesaggio che cambia al progredire del passo di un bambino. Al suo ritorno, il ragazzo non ha parole, racconta del suo viaggio meraviglioso creando un giardino.
Nello spettacolo il giardino è ricostruito attraverso immagini proiettate a terra su di un grande tappeto da danza, un tappeto “magico”, sensibile al tatto. Grazie alla presenza di sensori a pressione nascosti, le immagini e i suoni si animano ed i bambini sono invitati ad entrare in scena ed esplorare i diversi ambienti naturali. I ragazzi individualmente o a piccoli gruppi, giocano nel giardino e si immergono nelle sensazioni visive e sonore vissute da Shiro nel suo viaggio.
direzione artistica: Davide Venturini, Francesco Gandi
coreografia: Leonor Keil, Piero Leccese
danza per tre interpreti
visual design: Elsa Mersi
computer engineering: Rossano Monti, Martin von Günten
sound design: Spartaco Cortesi
oggetti di scena: Livia Cortesi
collaborazione al concept: Cristina Cilli
collaborazione ai testi: Stefania Zampiga
collaborazione artistica: Patrizia Menichelli, Caterina Poggesi
Teatro visivo, emozionale, tattile, immersivo… Negli spettacoli del TPO il protagonista è lo spazio scenico, le immagini, i suoni e il corpo. Grazie all’uso particolare del digital-design gli spettacoli si trasformano in “ambienti sensibili” dove sperimentare il confine sottile tra arte e gioco. Danzatori, performer e il pubblico stesso condividono la scena esplorando nuove forme espressive oltre le barriere di lingua e cultura. Ogni creazione nasce come “set”: una macchina scenica concepita per dialogare con l’attore in movimento, sia esso un danzatore o un gruppo di bambini. Immagini e suoni s’interfacciano quindi con il corpo, trasformando dal vivo i gesti in azioni interattive.
Teatro visivo, emozionale, tattile, immersivo… Negli spettacoli del TPO il protagonista è lo spazio scenico, le immagini, i suoni e il corpo. Grazie all’uso particolare del digital-design gli spettacoli si trasformano in “ambienti sensibili” dove sperimentare il confine sottile tra arte e gioco. Danzatori, performer e il pubblico stesso condividono la scena esplorando nuove forme espressive oltre le barriere di lingua e cultura. Ogni creazione nasce come “set”: una macchina scenica concepita per dialogare con l’attore in movimento, sia esso un danzatore o un gruppo di bambini. Immagini e suoni s’interfacciano quindi con il corpo, trasformando dal vivo i gesti in azioni interattive. Il lavoro della Compagnia TPO è diretto da Davide Venturini e Francesco Gandi, insieme operano come art director di un team eclettico di ingegneri ed artisti dell’immagine e del suono. I guru del digital design applicato al teatro sono: Rossano Monti, Martin von Günten (engineering); Elsa Mersi (visual design); Spartaco Cortesi, Federica Camiciola, Francesco Fanciullacci (sound design); Livia Cortesi, Massimiliano Fierli, Matteo Caramelli, Niccolò Gallio, Sergio Foti (console/prop). Oltre la macchina però agiscono i performer (anima e corpo), danzano in armonia con le immagini ed i paesaggi sonori, facendo vivere l’esperienza del teatro attraverso il movimento.
Il colore rosa è uno spettacolo di danza-teatro, rivolto ad un pubblico di bambini (6 – 11 anni) e famiglie in cui attraverso la metafora del colore si affrontano i temi della crescita, della costruzione della propria identità e soprattutto della necessità di preservare uno spazio intimo in cui accettarsi semplicemente per quello che si è, al di là degli stereotipi. Invece alle bambine si continuano a proporre giochi, scarpette, borsette, immancabilmente rosa (e di una sola zuccherosa tonalità), mentre per i maschi il rosa è un colore da evitare, da temere, da negare. Ma chi l’ha detto che il rosa è “da femmine” e il celeste “da maschi” ? Il cielo è maschio o femmina? l’acqua è maschio o femmina? e le montagne? il temporale, le stelle, gli alberi? Il rosa, oltre ad essere stato storicamente anche un colore maschile, è un colore ricco di sfumature difficili da imitare o da riprodurre: perché ogni rosa è unico e ognuno può essere rosa a modo suo. Attraverso una scrittura coreografica globale (danza, gesto, voce) lo spettacolo Il colore rosa, nato anche grazie a percorsi laboratoriali sulla questione di genere, parla in modo ironico, evocativo e affettuoso del cammino difficile per riconoscersi nella propria diversità, nella possibilità di cambiare e trasformarsi.
Interpreti: Francesco Dalmasso, Elisa D’Amico, Aline Nari
Voce recitante: Graziella Martinoli
Produzione ALDES, in collaborazione con UBIdanza
con il sostegno di MIC – Ministero della Cultura, REGIONE TOSCANA / Sistema Regionale dello Spettacolo
ph. Ilaria Scarpa e Anne Claire Budin
Aline Nari lavora come danzatrice e coreografa dal 1993 nell’ambito della danza contemporanea, dell’opera lirica, della danza urbana in Italia e all’estero cercando di fondere ricerca e dialogo con pubblici trasversali, contemporaneità e tradizione. Dal 2000 al 2020 firma diversi spettacoli che, con un segno intimo e visionario, affrontano temi filosofici e sociali. A lungo danzatrice nella Sosta Palmizi, poi fondatrice di UBIdanza insieme al performer Davide Frangioni, è dal 2014 parte di ALDES. I suoi spettacoli e coreografie d’opera sono stati rappresentati in diversi paesi europei e hanno ricevuto il sostegno di istituzioni nazionali e internazionali.
All’attività artistica Aline affianca una continua ricerca didattica, rivolta ad adulti e bambini, e un curriculum accademico. Dopo la Laurea in Lettere moderne, consegue, infatti, il titolo di Dottore di Ricerca in Italianistica presso l’Università di Genova, e dal 2015 al 2018 ha insegnato Storia della danza presso l’Università di Pisa, Corso di Laurea magistrale SAVS. Ha partecipato a diversi convegni sulla danza in Italia e Regno Unito, coordinato focus groups internazionali, è autrice di pubblicazioni sulla letteratura teatrale e sulla danza del XVIII e XX sec per riviste specialistiche, per le case editrici Bompiani, Marsilio, Akropolis Libri, Ephemeria.
PLAYGROUND è un dispositivo coreografico che fa parte del progetto MADRELINGUA, ricerca sonora e performativa site-specific che attiva processi di coinvolgimento delle comunità in una prospettiva di permeabilità con l’ecosistema.
PLAYGROUND si concentra sul corpo. Mette a fuoco la relazione tra danza e paesaggio naturale e l’incontro tra performer professionisti, bambini e anziani. Corpi con ritmi, dinamiche e posture diverse s’intersecano in un’esperienza estetica e rituale, generando un paesaggio nel paesaggio.
La coreografia emerge dal confronto tra il movimento umano e la complessità di piani e volumi dello spazio. La danza insiste su prospettive e linee forza del paesaggio e invita lo sguardo dell’osservatore all’apertura e alla lontananza. La pittura di Bruegel il Vecchio e il cinema di Tarkovskij diventano un ingresso nella ricerca coreografica in relazione alla natura, ponendo una domanda sul confine tra composizione e realtà. Il gruppo di lavoro viene ricreato di volta in volta attraverso un laboratorio aperto alle comunità del territorio ospitante, nello specifico bambini e anziani. Cinque performer di Opera Bianco incontrano e lavorano insieme ai partecipanti. Dopo sei giorni di lavoro pratico e teorico sui temi trattati si accoglie il pubblico per condividere l’esperienza.
Playground è il nostro campo da gioco.
concept, coreografia e regia: Marta Bichisao e Vincenzo Schino
con: Marta Bichisao, C.L.Grugher, Sabrina Rigoni, Luca Piomponi, Simone Scibilia
e con un gruppo di persone anziane e un gruppo di bambine e bambini
produzione: PinDoc, OPERA BIANCO
co produzione: Festival Danza Estate, Teatro Stabile dell’Umbria
con il sostegno di Home Futuro Presente, LaMama Umbria
OPERA BIANCO è un progetto di ricerca artistica di Vincenzo Schino, regista e artista visivo e Marta Bichisao, danzatrice e coreografa. Collabora stabilmente con il sound artist Federico Ortica. OPERA BIANCO è l’evoluzione del gruppo Opera che dal 2005 al 2016 ha creato spettacoli di teatro, danza, performance e installazioni presentate nei principali festival e teatri della scena contemporanea, è stato pluripremiato e oggetto di tesi di laurea, articoli su riviste specializzate e pubblicazioni editoriali.
Marta e Vincenzo fanno parte del Libero Gruppo di Studio per le Arti della Scena (LGSAS) fondato da Claudio Morganti. Dal 2018 OPERA BIANCO è artista IN SITU, piattaforma europea per la creazione artistica nello spazio pubblico.
Il percorso coreografico “Danza tra gli alberi” è un progetto che parte dai consueti percorsi vita installati in spazi pubblici per l’attività sportiva, e che, grazie alla creatività e all’espressività del gesto danzato, fa un passo verso la riconciliazione dell’uomo con la natura affermandosi come veicolo di benessere, piacere e salute.
La danza è l’arte del movimento e il movimento appartiene a tutti. In quest’ottica e per favorire uno spazio libero di espressione e benessere psicofisico Dance Gallery ha strutturato, in collaborazione con il CAMS – Centro di Ateneo per i Musei Scientifici – Università degli studi di Perugia, un percorso coreografico tra gli alberi, libero e aperto a tutti, in cui sperimentare il movimento in natura.
Che cos’è il Percorso Coreografico?
È un sistema di pannelli articolati in 5 stazioni ognuno dei quali corrisponde ad uno specifico albero e riporta un movimento da svolgere e un un QR-code con cui accedere gratuitamente a specifici contenuti. La coreografia è stata ideata da Cecilia Ventriglia, danzatrice che porta avanti da diverso tempo un progetto dedicato alla Natura ed in particolare agli Alberi Monumentali.
Destinatari: Tutti
Ideazione: Noemi Cellamare
Direzione artistica: Valentina Romito
Movimenti coreografici: Cecilia Ventriglia
Illustrazioni: Giada Fuccelli
DANZA TRA GLI ALBERI – PERCORSO COREOGRAFICO è inserito all’interno del programma di Umbria Danza Festival 2023/sezione kids con il sostegno di MIC Ministero della Cultura, Regione Umbria, Comune di Perugia, Fondazione Perugia e con la collaborazione del CAMS – Centro di Ateneo per i Musei Scientifici – Università degli studi di Perugia
Parallelamente alla visione degli spettacoli, UDF Kids organizza percorsi formativi per le scuole primarie e secondarie di primo grado in partenariato con l’Istituto Omnicomprensivo Bernardino Di Betto di Perugia e l’I.C San Paolo, occasioni di approfondimento tra studenti e artisti. Incontri di sperimentazione diretta e di approfondimento del processo creativo per sensibilizzare il proprio sguardo ricettivo verso l’arte del movimento.
Luogo: Orto Medievale – Borgo XX Giugno, Perugia
Durata percorso: 2 ore
Partecipazione: Classi primarie e Secondarie di primo grado
Fasce orarie: secondo gli orari stabiliti con le scuole
Attività gratuita
Gli studenti delle scuole San Paolo, Bernardino di Betto e Borgo XX Giugno parteciperanno al percorso, guidati dalle danzatrici Cecilia Ventriglia e Roberta Sirchio.
*dal 10 al 31 Maggio, Danza tra gli alberi-percorso coreografico sarà aperto al pubblico tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 18:30
27 maggio h 15:30 – 16:30
Piccolo Uovo – Tra immaginazione e realtà
a cura delle Famiglie Arcobaleno A.P.S.
Dai 3 ai 6 anni
Studio Dance Gallery
L’attività si compone di due momenti differenti: il primo legato alla lettura del libro “Piccolo uovo” pubblicato dalla casa editrice “Lo stampatello”, il secondo riguardante la realizzazione di una propria versione creativa del personaggio “Piccolo uovo” secondo l’immaginazione dei bambini partecipanti. Durante la prima fase di lettura condivisa, insieme ai soci del gruppo umbro di Famiglie Arcobaleno APS, verranno esposti – senza un approccio didattico – diversi modelli familiari, riflettendo sulla complessità della società e della sua composizione multiforme, sfruttando il percorso del viaggio intrapreso dal personaggio principale del libro. A seguire verrà chiesto alle bambine e ai bambini di realizzare, secondo la propria personale interpretazione creativa, una versione di Piccolo Uovo utilizzando i materiali forniti dall’associazione.
28 maggio h 11:00- 12:30
W il rosa!
a cura di Aline Nari
Dai 7 agli 11 anni
Studio Dance Gallery
Il rosa è un colore ricco di sfumature (rosa fucsia, rosa pesca, rosa shocking…) e ognuno può essere rosa a modo suo. Durante il laboratorio, attraverso esercizi di movimento e proposte teatrali, giocheremo il rosa e i suoi significati: un colore non per maschi o per femmine, ma un colore per l’anima.
PER INFO E PRENOTAZIONI LABORATORI
mail: info@dancegallery.it
infoline + 39 3382345901
18 maggio/h 11:00-13:00 – 23 maggio/h 08:00 – 10:00
Swollen Bodies
Laboratorio a cura di Matteo Marchesi/Federica Tardito
Studio Dance Gallery – Perugia
Corpo Libera Tutti:
Il laboratorio è un’occasione di giocare attorno alla domanda “cos’è il potere? come lo percepisco? cosa me ne faccio?”Chiunque è ammesso, purchè accetti due regole base:
– assumersi la responsabilità di ciò che si sceglie di fare
-avere rispetto degli altri che, a modo loro, stanno si stanno assumendo la responsabilità del proprio gioco
Il mezzo con cui esploriamo le risposte a queste domande è il corpo, cercando di stare bene e non prenderci troppo sul serio. Serve essere vestiti comodi per muoversi, ma soprattutto essere disposti a mettersi in gioco. Non ci sono limiti di età, genere, abilità o ruolo per essere un pezzo di questa esplorazione: anche solo guardando con cura si è parte di un gioco che costruiamo facendo, così come siamo. Vi aspetto!
24 maggio 09:00-10:00 / 10:30 – 11:30 / 11:45-12:45
A ognuno il suo rosa
Laboratorio a cura di Aline Nari
Studio Dance Gallery
Ripercorrendo la genesi dello spettacolo Il colore rosa, affronteremo la questione degli stereotipi di genere incoraggiando i ragazzi a riflettere sull’argomento, giocando con il rosa, le sue sfumature e i suoi significati: un colore non per maschi o per femmine, ma un colore per l’anima.
24 maggio h08:00 – 09:00 / 09:00-10:00 / 10:30 – 11:30
Luna e il suo mostro giramondo
Laboratorio a cura di Valentina Dal Mas
Palestra scolastica Borgo XX Giugno, Perugia