Home Calling 2023
HOME Centro Creazione Coreografica è la residenza dedicata alla danza nella regione Umbria che sviluppa progetti per Artisti nei Territori con la direzione artistica di Valentina Romito. HOME Centro Creazione Coreografica nasce dal desiderio di accompagnare processi di ricerca sia a carattere performativo, sia divulgativo o di comunità in un contesto creativo dove l’incontro con il territorio, la sua cultura e la sua gente diventa determinante.
HOME CALLING 2023 assegna 1 residenza artistica a singolə artistə, indipendenti, compagnie/collettivi, under 35, che operano professionalmente nell’ambito della danza e/o circo contemporaneo per un massimo di tre persone per progetto.
Partner triennali del progetto di residenza sono: Zerogrammi/Casa Luft (Piemonte); Società Ginnastica di Torino – Flic Scuola Circo/Surreale (Piemonte); Anghiari Dance Hub (Toscana); Art Garage/Human Bodies (Campania);
Nel 2023 il progetto artistico di HOME Centro Creazione Coreografica si struttura, in linea con quanto realizzato l’anno precedente, con progetti che prediligono il linguaggio della danza contemporanea in relazione alle altre arti, si prosegue l’apertura a progetti di circo contemporaneo e/o multidisciplinari e si consolidano attività formative con le comunità come parte attiva del processo creativo e di ricerca. Ampio spazio e cura è affidato ad artiste donne e/o non binarie per un consolidamento della figura femminile nel campo della coreografia; si pone attenzione alle nuove generazioni di artist* come nuova visione della società attuale, dei contesti culturali e dei linguaggi utilizzati; si rafforza la collaborazione e la sinergia sia a livello nazionale, sia con i partner locali (TSU, C.U.R.A., Spazio Zut) con cui sinergicamente si sostengono artist* e compagnie, per un maggiore sostegno, cura, efficienza delle risorse a disposizione, relazione con i territori.
Mariella Celia e Ivan Macera | Mechané
residenza artistica
dal 1 al 6 Gennaio e dal 18 al 26 febbraio
Ilenia Romano | Vacuum la Conquista del Vuoto
Residenza artistica
dal 13 al 19 febbraio e dal 13 al 20 luglio
Cecilia Ventriglia e Davide Calvaresi |Residenza sul silenzio
Residenza artistica
dal 13 al 19 marzo
Lorenzo De Simone | Variazione #2 Elogio alla Gentilezza
Residenza artistica
dal 27 marzo al 2 aprile e dall’11 al 19 luglio
Dehors/Audela | The soil is falling over my head
Residenza artistica
dal 24 al 30 aprile e dal 30 giugno al 7 luglio
Federica Loredan e Lorenzo Zuliani | Zeta come gli ultimi
Progetto selezionato attraverso il Bando Mondi Immaginari ( in collaborazione con C.U.R.A/Microteatro)
Residenza artistica
dal 1 al 7 maggio
Matteo Marchesi/Federica Tardito – Zebra Cultural Zoo e Kado | Swollen Bodies
Residenza artistica
dal 13 maggio al 28 maggio
Teresa Noronha Feio/in collaborazione con Spazio Zut/Cura)| A tale for the rootless
Residenza artistica
dal 4 al 10 settembre
Ilenia Romano e Lucia Guarino | Somewhere
Residenza artistica
dal 30 settembre al 5 ottobre
Elisa Sbaragli | Tir Danza
Residenza artistica
dal 12 al 19 novembre e dall’11 al 17 dicembre
La ricerca mette a fuoco la relazione tra intelligenza artificiale (IA) e linguaggio del corpo, con particolare attenzione verso la tendenza alla dis-incarnazione e de-somatizzazione dell’esperienza. MECHANÈ era una sorta di gru usata nel teatro greco per sollevare in aria gli attori, simulandone il volo. Per questo motivo, la mechanè era spesso funzionale a rappresentare l’intervento di un dio sulla scena, da cui l’espressione latina Deus ex machina (“Dio dalla macchina”). L’intento è rendere la scena una sorta di laboratorio tecnologico il cui elemento centrale è il corpo. A manovrare l’andamento degli eventi è un musicista che attiva e disattiva i diversi dispositivi sonori, con cui il corpo della performer si relaziona. La creazione prevede una collaborazione tra Mariella Celia (ideazione, cura della regia e del movimento di scena, performer), Ivan Macera (ideazione, suono e installazioni sonore, performer), Monica Pennazzi (architetture visive).
Di e con: Mariella Celia e Ivan Macera
“Vacuum. La conquista del vuoto” è un assolo che prende ispirazione dalle mutevoli sfumature del personaggio mitico di Elena di Troia (senza mai svelarla in modo descrittivo) per tracciare una complessa anatomia del femminino. Elena è una donna “irregolare”, contraddittoria, moderna e sorprendente in un mondo prevalentemente fallocentrico. Suscita sentimenti diversi: amore, attrazione, odio, condanna, comprensione. Il progetto è un’ode a chi oggi non ha la forza di far cantare la propria voce, a chi non si sente mai a casa, a chi fluttua come presenza evanescente in costante vuoto da riempire, a chi cerca il vero Sé e una sua collocazione nelle relazioni che costellano la vita, a chi resta fantasma di sé stesso nonostante l’immane sforzo di affermazione.
Concept: Coreografia, Danza: Ilenia Romano
Il tema del Silenzio abbraccia una vasta gamma di contesti, dalle discipline del silenzio, al silenzio e la morte, alle politiche del silenzio fino alle forme di silenzio nelle conversazioni, la ricerca artistica si sofferma sul silenzio nella socialità. Massimo Baldini, in “Elogio del Silenzio e della parola”, afferma che la causa principale del malessere e della confusione sociale e linguistica è l’aver disimparato il silenzio. Inquinamento ambientale, inquinamento acustico, ma anche e soprattutto inquinamento linguistico. La loro indagine è partita dall’incontro con la gente. Hanno intervistato persone fermate per strada, Persone di varie età. Abbiamo parlato con loro di silenzio ed in molti casi abbiamo sperimentato la possibilità di stare insieme in silenzio. Durante la residenza hanno incontrato tre gruppi diversi per fasce età, dagli 8 anni ai 65 anni, studenti dei corsi di danza all’interno di Dance Gallery.
di e con Cecilia Ventriglia e Davide Calvaresi
Viviamo in un mondo gremito di rabbia, aggressività, violenza, con una comunicazione che tende sempre di più alla sopraffazione e prevaricazione. Quali sono i valori davvero importanti per l’essere umano? Per la sua sopravvivenza? Uno di questi, per me, è la gentilezza. La si può paragonare a un sorriso, a una carezza, al dire “grazie”, al tendere una mano, a usare toni pacati… Ma cos’è? Perché è così importante? Quali benefici apporta? Uno ricerca-conferenza che attraversa 41 foto messe in una sequenza scientificamente testata; un crescendo in cui il corpo verrà attraversato dalla percezione visiva di immagini gentili: un corpo che si muove tra teorie, concetti e dati; un corpo che si mette a disposizione della scienza; un relatore che si sottrae alle parole per divulgare immagini, parole e sensazioni sulla gentilezza; un relatore che si fa specchio di un immaginario sociale sul concetto di gentilezza, per sollecitare gli animi e smuovere le coscienze. Durante al prima residenza Lorenzo ha incontrato due gruppi di persone che fanno capo al CSG del Comune di Perugia, sia italiani, sia non, con cui ha potuto dialogare e sperimentare diversi temi legati alla sua ricerca.
Un progetto di: Lorenzo De Simone
Perfomer/Danza: Lorenzo De Simone
Consulenza artistica: Giselda Ranieri
Progetto di ricerca coreografica aperto alla cittadinanza basato su un’attività laboratoriale in cui si condividono alcuni strumenti di ricerca corporea basati sulla riconnessione con il respiro, la percezione dello spazio interno, la consistenza degli organi e il loro peso, il concetto di oscillazione e risonanza tra i corpi. Attraverso una serie di semplici azioni si entra in contatto con una sfera sottile della percezione. Il 29 e 30 Aprile 2023 saranno organizzate due giornate di laboratorio che saranno occasione di scambio rispetto ai materiali emersi durante le ricerche sul territorio del quartiere Borgobello messe in atto dalla compagnia. Il laboratorio è rivolto sia a performer e danzatori sia ad amatori e persone interessate a progetti di comunità.
di Elisa Turco Liveri e Salvatore Insana
La ricerca si incentra sugli stereotipi legati all’età e la distanza tra le generazioni, trattando temi quali la percezione del futuro e le possibilità socio-lavorative che esso prospetta. Come possono comunicare tra loro le generazioni che hanno vissuto o stanno vivendo esperienze di vita così differenti? Cosa c’è alla base della maturazione di un’esperienza? Quali sono le differenze che il sistema, in continua crescita, ha causato nel susseguirsi delle generazioni? La ricerca vuole essere multidisciplinare, intrecciando i linguaggi di una danza iconica e in continua evoluzione come la street dance, il teatro fisico, la parola e il rap, ritmi e grooves campionati quanto prodotti live attraverso la body music.
di Federica Loredan e Lorenzo Zuliani
Partendo dalle precedenti esperienze artistiche, esplorando la vicinanza con corpi non convenzionali, il ridicolo, il gioco, la comunicazione della prossemica e della presenza che porta uno status di danza come un attivatore di una espressione che condiziona l’ambiente, questo progetto performativo vuole esplorare e andare a fondo dell’esperienza della libertà e del potere attraverso il corpo: che cos’è il potere? da cosa lo percepiamo? Che cosa serve per creare un luogo dove si possa manifestare questa qualità che riempie i corpi senza danneggiare chi ci è accanto? Come ci comportiamo mentre siamo osservati mentre lasciamo che emerga l’espressione di questa qualità?
Progetto coreografico transdisciplinare ideato dalla danzatrice Teresa Noronha Feio, che indaga nuovi codici coreografici a partire dal concetto di eredità culturale, inteso come il patrimonio storico, linguistico e paesaggistico. La performer permette a se stessa di ricordare sfumature della sua eredità per ricostruirne profumi dell’Oceano e del Sud e mettere in evidenza una traduzione estetica, fantasiosa e meticcia degli archivi familiari. In collaborazione con Elena Cobez (perfume designer) e Alessandra Bossa (music composer) Teresa ambisce alla costruzione di un evento sinestetico, dove il profumo e la sonorità delle lingue possano svelare alcuni ricordi, incorporati in una danza totalizzante.
di e con Teresa Noronha Feio
Il progetto artistico si basa su un processo drammaturgico dove i corpi possano creare livelli di percezione diversi, tra il reale e l’immaginario, e disegnare così spazi comuni, concreti, sospesi, bui, luminosi, porosi, spazi dove poter far affiorare la propria identità, presenza, memoria. Vorremmo indagare il movimento all’interno di una traiettoria di ricerca coreografica focalizzata sulla struttura e tecnologia del corpo, sulla sua permeabilità e capacità di trasformare se stesso, la propria densità materica, lo spazio in cui vibra a diverse frequenze.
di e con Ilenia Romano e Lucia Guarino
In Se domani la crisi diventa corpo, suono e movimento. Ci sono due corpi in scena immersi in uno spazio a un passo dal crollo. Uno spazio indefinito che, nel nostro immaginario, attimo dopo attimo continua a sgretolarsi. Questi due corpi continuano ad avanzare, scorrono in avanti come la nostra vita, percorrono lo spazio come su due binari. Il loro corpo si spoglia lentamente delle loro sicurezze, la crisi che li circonda diventa anche la loro personale: crea energia, riempie lo spazio e rompendo i binari offre dei punti d’incontro tra i due individui. Nell’avanzare, riempiranno lo spazio tra di loro o il loro spazio scomparirà con loro alla fine della corsa? Volteranno gli sguardi? O tenderanno una mano? Due movimenti perturbanti nel tentativo di riconfigurarsi e riconfigurare anche a un passo dalla fine.
di Elisa Sbaragli con Lorenzo De Simone e Alice Raffaelli
Sabato 29 aprile h. 15 _18
Domenica 30 aprile 10 _ 13
Presso Studio Dance Gallery in collaborazione con Associazione Borgobello.
Durante il lab si condivideranno alcuni strumenti di ricerca corporea basati sulla riconnessione con il respiro, la percezione dello spazio interno, la consistenza degli organi e il loro peso, il concetto di oscillazione e risonanza tra i corpi. Attraverso una serie di semplici azioni si entrerà in contatto con una sfera sottile della percezione. Inoltre le due giornate saranno anche occasione di scambio rispetto ai materiali emersi durante le ricerche sul territorio del quartiere Borgobello realizzate dalla compagnia durante la residenza creativa di “The soil is falling over my head”, dal 24 al 30 aprile che proseguirà nella settimana dal 30 giugno al 6 luglio e si concluderà con una restituzione pubblica il giorno 6 luglio.
Il laboratorio è rivolto sia a performer e danzatori sia ad amatori e persone interessate a progetti di comunità. E’ necessaria la disponibilità per entrambi i periodi.
Sabato 29 ore 15:00 – 18:00 e domenica 30 aprile ore 10:00 -13:00
da venerdì 30 giugno a giovedì 6 luglio
Per info e iscrizioni info@dancegallery.it o contattare il numero – 338 234 5901
progetto collettivo Dehors/Audela
in collaborazione con Associazione Borgobello
La musica rap è il genere musicale del momento, l’unico che è stato capace di dare alle ultime generazioni un canale espressivo così efficace da agganciare i giovani di tutto il mondo.
Genere nato a New York nel 1973, perfetta unione tra background culturale ed innovazione generazionale sia dal punto di vista musicale che da quello lirico. Il laboratorio sarà innanzi tutto il campo per sondare e trovare l’espressione di questa libertà attraverso diverse pratiche, che passeranno comunque dal corpo
A CHI SI RIVOLGE:
Ragazzi e ragazze dai 15 ai 25 anni, senza limiti di genere, esperienze pregresse e provenienza.
CONTENUTI:
DOVE:
DANCE GALLERY, via Roma 15 – Perugia
QUANDO:
Sabato 6 maggio ore 15.00 – 18.00
Domenica 07 maggio ore 10.00 – 13.00
di e con Cecilia Ventriglia e Davide Calvaresi
Lorenzo De Simone ha incontrato durante la sua settimana di residenza artistica presso lo studio Dance Gallery, il gruppo della Palestra Linguistica del CSG – Centro Servizi Giovani del Comune di Perugia, presentando il lavoro PRATICHE GENTILI DI CASUALE BELLEZZA che è parte del lavoro di residenza che ha svolto per HOME Centro Creazione Coreografica e che accompagna Variazione #2 Elogio alla Gentilezza
di e con Lorenzo De Simone