Coniuga residenze, performance, spettacoli e laboratori, integra diverse pratiche artistiche e si rivolge alle comunità con azioni specifiche in base a differenti fasce d’età. Danza, teatro, circo contemporaneo, video storytelling, narrazioni, canto, fotografia terapeutica per un racconto del passato e nuove visioni di futuro. Un Futuro Presente.
Cascia: aprile – giugno
vedi programma
Arrone – Ferentillo: maggio – luglio
vedi programma
Spoleto: 22 – 27 maggio
vedi programma
Norcia: 24 luglio
vedi programma
ph. S.Mazzotta
in collaborazione con l’Alveare di Santa Rita
per bambini e bambine dai 9 ai 12 anni
condotto da Gilles Dubroca
22 giugno
presentazione del video realizzato sulla figura della Madre Teresa Fasce
Giocando sul doppio significato della parola “carattere” i cinque laboratori giocheranno intorno ai caratteri tipografici, attraverso la scrittura, la grafica e il disegno. I bambini saranno invitati a creare alfabeti con stili e forme che desiderano, a giocare con il gesto e la scrittura a immaginare che ogni lettera possa avere un carattere diverso, con differenti espressioni. A immaginare storie e racconti che hanno come protagonisti delle lettere. Cinque incontri durante i quali i bambini saranno invitati in attività differenti, guidati attraverso un percorso che avrà come conclusione l’allestimento di una piccola mostra realizzata con le loro opere.
17 giugno – esposizione dei lavori realizzati dai bambini e dalle bambine
Interventi artistici partecipativi legati ai linguaggi del corpo e alla relazione con il paesaggio
a cura di Opera Bianco, in collaborazione con la comunità educativa IL TIGLIO
Il percorso è composto di una serie di incontri laboratoriali guidati da Vincenzo Schino, regista e artista visivo e Marta Bichisao, coreografa.
Le azioni sono rivolte alla scoperta e frequentazione poetica di alcuni luoghi naturali, all’invenzione e trasmissione del gesto che conduce al gioco, alla leggerezza e al sollevamento.
Le pratiche fisiche mettono in relazione i partecipanti, arrivando a costruire una piccola comunità danzante e si concludono pubblicamente con un’esperienza danzata all’interno del paesaggio.
Gli incontri sono della durata di 2h, si svolgono di domenica pomeriggio nella zona sportiva di Arrone.
Età consigliata: 13 – 18 anni
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA entro il 9 luglio
17 luglio, ore 19.30 – Presentazione e condivisione pubblica presso il parco di Arrone
Workshop gratuito legato ai linguaggi del corpo e alla relazione con il paesaggio.
Le giornate di lavoro sono guidate da Vincenzo Schino, regista e artista visivo e Marta Bichisao, coreografa, insieme ai performer: Luca Piomponi, Simone Scibilia, e C. L. Grugher.
Le azioni sono rivolte alla scoperta e frequentazione poetica di alcuni luoghi naturali, all’invenzione e trasmissione del gesto che conduce al gioco, alla leggerezza e al sollevamento.
Le pratiche fisiche mettono in relazione i partecipanti, arrivando a costruire una piccola comunità danzante.
Per prenotazioni compilare il seguente modulo: https://bit.ly/3n57xyB
Per info: tel. 3382345901 – email: info@dancegallery.it o operabianco@gmail.com
Spettacolo di circo-teatro di 40min. con palo cinese, bici acrobatica, monociclo e clown.
Per tutte le età
“Lui è ingenuo, distratto e sognatore, lei è energia pura, velocità e movimento. Insieme sono come l’acqua e la farina, insieme preparano il pane in una giornata che sembra semplice e normale, proprio come il pane quotidiano, ma in realtà è magica e sorprendente, esattamente come loro due. Tullio legge a testa in giù sospeso a un palo, Vroni va in bicicletta pedalando con le mani e guidando con i piedi. Sono buffi, teneri e surreali, impastano a quattro mani e mentre attendono che il pane lieviti e si cuocia ci regalano un viaggio nel tempo e nei sentimenti.”
Progetto di residenza della coreografa Silvia Giordano per l’allestimento del lavoro Refreshed Oranges into the Ocean.
Tre giovani donne creano una narrazione metaforica e intima del loro presente e delle loro proiezioni verso il futuro nel delicato passaggio all’età adulta.
Laboratorio gratuito di teatro danza con Silvia Giordano
27 maggio, alle ore 18 – Apertura al pubblico presso il cantiere Oberdan
in collaborazione con La Mama Umbria International
per bambini a partire dai 5 anni
Anouk è un’azione teatrale creata per condividere l’esperienza ed il valore dell’amicizia tra bambini che provengono da aree geografiche e culture diverse. Sulla scena due personaggi cercano di scoprire la propria identità attraverso un gioco fisico ma soprattutto ponendosi delle domande profonde. Anouk è una bambina arrivata dalla Groenlandia e come sempre all’inizio si trova smarrita e a disagio fuori dal suo ambiente. A scuola entra in contatto con la sua compagna di banco Valentina, con lei sviluppa una relazione che si fa via, via più intima e le loro due visioni del mondo confluiscono in azioni teatrali e giochi che coinvolgono tutto il pubblico. Anouk racconta di come vivono i bambini inuit in Groenlandia, Valentina, invece la aiuta ad ambientarsi in una città. Anouk però è una bambina speciale, essendo nata in un piccolo villaggio isolato ha sviluppato delle sensibilità che la rendono diversa, capace di vivere lo spazio e il tempo con un approccio “sensoriale”. L’incontro tra le due bambine produce un confronto tra due culture e due modi diversi di guardare la natura.
Lo spettacolo adotta un sistema di comunicazione basato sulla tecnologia “silent disco”, ogni bambino ascolta i testi e le musiche attraverso una cuffia creando così una immersività fisica prodotta dalla qualità stereo dei suoni.
Mbira è una parola che offre un pretesto ideale per parlare di Africa e per mettere in evidenza quanto poco, colpevolmente, se ne sappia, nella convinzione che il gesto più sovversivo oggi sia quello di ricordare che, prima di affermare certezze, in generale sarebbe saggio conoscere l’argomento di cui si parla. Il teatro borghese nasce per i teatri, la musica pop per gli stadi. Progetti come Mbira nascono invece per tutti quei posti in cui c’è voglia e bisogno di distrarsi, divertirsi e stare bene senza necessariamente smettere di pensare o di porsi domande sul proprio ruolo e sul proprio rapporto con gli altri.